Utile, cause e crediti. Tutti gli sboom di Mps

Start Magazine ECONOMIA

La banca, come riferisce il suo determinato amministratore delegato Luigi Lovaglio, va però avanti sull’applicazione del piano industriale 2022-2026 e soprattutto sulla cessione dei crediti deteriorati.

Segno più per le rettifiche su crediti (+38,2%) a 224,9 milioni, per effetto dell’aumento degli accantonamenti legato anche alla cessione di un pacchetto di 917 milioni di euro di crediti deteriorati. (Start Magazine)

Ne parlano anche altre testate

“Nonostante le difficile condizioni di mercato procediamo e facciamo il possibile per arrivare nelle condizioni migliori all’aumento di capitale” I ricavi scendono del 2,5%, a 1.522 milioni di euro, ma aumentano del 2,8% al netto del minor contributo derivante dalla cessione dei titoli. (Il Fatto Quotidiano)

Mps, la banca toscana in mano al Tesoro per il 64%, torna agli scambi (-6,5% a 0,42 euro per 420 milioni di capitalizzazione). Il gruppo senese ha realizzato accantonamenti al fondo rischi e oneri negativi per 78 milioni di euro, dovuti prevalentemente a rischi legali dopo aver ricevuto richieste stragiudiziali per 1,8 miliardi nel secondo trimestre. (Milano Finanza)

Notizie che hanno certificato il progresso del Monte di Stato nella tabella di marcia tracciata, e che ora vengono offuscate dalla nuova stangata legale. Così il numero uno di Monte dei Paschi di Siena, il ceo Luigi Lovaglio, nel commentare i conti diffusi dalla banca stamattina. (Finanza.com)

MPS, aggregati patrimoniali a fine giugno 2022. Al 30 giugno 2022 i finanziamenti verso la clientela dell’istituto si erano attestati a 78,6 miliardi di euro. Il risultato operativo netto è sceso del 29,5% a 230,4 milioni di euro, rispetto ai 326,9 milioni contabilizzati nei primi sei mesi dello scorso anno. (SoldiOnline.it)

Il gruppo senese ha realizzato accantonamenti al fondo rischi e oneri negativi per 78 milioni di euro, dovuti prevalentemente a rischi legali dopo aver ricevuto richieste stragiudiziali per 1,8 miliardi nel secondo trimestre. (Milano Finanza)

Si tratta di Santander, Barclays, Société Générale e Stifel Europe che si sono unite a BofA, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca I ricavi scendono del 2,5%, a 1.522 milioni ma aumentano del 2,8% al netto del minor contributo derivante dalla cessione di titoli. (Alto Adige)