Nel 2021 la metà delle famiglie ha rinunciato a cure. Per colpa del Covid, ma anche per costi e…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Contemporaneamente la spesa delle famiglie per la salute, l’assistenza agli anziani e l’istruzione è aumentata.

Nell’ultimo anno più di metà delle famiglie ha rinunciato a prestazioni sanitarie e nel 13,9% dei casi si è trattato di rinunce rilevanti.

È il gap fra la crescita della domanda e l’adeguatezza dell’offerta la novità dell’edizione 2022 del Bilancio di welfare delle famiglie italiane di Cerved presentato a Roma (Il Fatto Quotidiano)

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L’area più piccola è quella della cultura e del tempo libero, con una spesa di 5,1 miliardi. Poi l’istruzione dei figli, con una spesa familiare di 12,4 miliardi; l’educazione prescolare e la cura dei bambini: 6,4 miliardi; 11,2 miliardi per l’assistenza familiare generica. (La Stampa)

Cresce il numero dei cittadini costretti a rinunciare alle prestazioni sanitarie nell’anno appena terminato. Secondo il bilancio 2022 di welfare delle famiglie italiane pubblicato da Cerved oggi a Roma, oltre la metà delle famiglie italiane (50.2%) ha rinunciato a prestazioni sanitarie per problemi economici, indisponibilità del servizio o inadeguatezza dell’offerta. (StrettoWeb)

La salute in un paese civile è e deve restare un diritto di tutti” conclude Giuliano "Servirà costruire un nuovo SSN che garantisca in ogni parte d’Italia la stessa qualità e la stessa assistenza, perché la nostra nazione non può e non deve viaggiare a velocità diverse. (Sardegna Reporter)

Complessivamente, nell'"industria del welfare" investono 136,6 miliardi le famiglie e 21,2 miliardi le aziende, complessivamente il 9% del pil E' uno dei dati contenuti nel "Bilancio di welfare delle famiglie italiane" presentato da Cerved a Roma (AGI - Agenzia Italia)