Covid, verso tamponi a carico lavoratori, no su casse Stato o imprese

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Delle due, l’una: o nel frattempo ci si è vaccinati oppure si deve ricorrere al test. E la fotografia delle cifre è plastica: tra la seconda metà di febbraio e il 28 luglio, le farmacie bergamasche avevano effettuato 101.225 test; da quella data e fino al 6 settembre, secondo il report di Federfarma, il «contatore» è schizzato a 194.510. (L'Eco di Bergamo)

Ma anche, il fatto che "promuovere l'utilizzo dei test salivari rapidi, svolti sempre sotto il controllo sanitario, potrebbe consentire di testare contemporaneamente più persone per andare incontro alle esigenze di quelle istituzioni e strutture (sanitarie, scuola o luoghi di lavoro) nelle quali devono essere eseguiti centinaia di test contemporaneamente per consentire accessi verificati e veloci senza code". (Farmacista33)

Nella giornata di ieri sono ne sono stati somministrati 72. Ladispoli: partiti i tamponi salivari alla Ilaria Alpi. C’è anche la scuola Ilaria Alpi di Ladispoli tra gli istituti scolastici sentinella dove da ieri sono partiti i tamponi salivari tra gli alunni delle classi elementari e medie. (BaraondaNews)

Come quella di un’insegnante di ruolo della primaria “Narvesa” di Pordenone (Istituto comprensivo di Torre), accompagnata (più o meno gentilmente) fuori dalla “propria” classe nonostante fosse in possesso di un tampone negativo e addirittura fosse. (ilgazzettino.it)

“Siamo di fronte - aggiunge - all’ennesimo caso in cui il mercato non garantisce equità e serve un intervento del pubblico. Interrogoazione che lamentava una forte disomogeneità di accesso al test rapido a prezzo calmierato all’interno dei confini regionali. (TargatoCn.it)

I focolai sono in netta prevalenza nati in famiglia e poi portati nelle scuole dai bimbi che hanno iniziato a frequentarle. Molto importante, data la riapertura delle scuole, la percentuale di vaccinati tra i 12 e i 19 anni di età. (il Resto del Carlino)