Via libera definitivo della Corte costituzionale all’abolizione dell’abuso d’ufficio voluta da Nordio

Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Corte costituzionale ha dato il via libera definitivo all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, stabilendo che la sua eliminazione non è contraria ai principi della Carta. Lo ha fatto dopo aver esaminato, in camera di consiglio, le questioni di legittimità costituzionale sollevate da 14 autorità giurisdizionali — tra cui la Corte di cassazione — che avevano contestato la legittimità della riforma penale voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio (l'Immediato)
Su altre testate
La Corte ha bocciato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali e ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). (Tiscali Notizie)
La Corte costituzionale si è espressa sulla legge Nordio che ha abrogato il reato di abuso d’ufficio e la ha dichiarata costituzionale. (Domani)
ROMA (ITALPRESS) – La Corte Costituzionale ha esaminato in camera di consiglio le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, tra cui la Corte di cassazione, sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio ad opera della legge numero 114 del 2024. (La Nuova Sardegna)

Giornata campale ieri per una parte importante della contestatissima riforma del ministro Carlo Nordio nella disciplina penale dei reati contro la pubblica amministrazione. Presso Palazzo della Consulta infatti si è svolta l’udienza pubblica per stabilire la legittimità della riforma che ha abolito l’abuso d’ufficio. (La Notizia)
Lo ha stabilito la Consulta, che ha bocciato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali e ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). (Il Mattino)
Lo ha stabilito la Corte costituzionale all’esito dell’udienza pubblica svoltasi ieri e della successiva camera di consiglio, nella quale sono state esaminate le questioni di legittimità sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, tra cui la Corte di Cassazione. (- Umbria 24)