Maxi retata della polizia, in manette 53 attivisti

Corriere del Ticino ESTERI

Sono 53 gli attivisti del fronte democratici arrestati oggi a Hong Kong per aver «organizzato e partecipato» la sovversione dei poteri dello Stato, in base all’art.

È la motivazione della maxi retata che ha mobilitato un migliaio di 1’000 agenti di polizia per le primarie del 2020 organizzate in vista delle politiche di settembre, rinviate di un anno a causa del Covid-19.

22 della legge sulla sicurezza nazionale. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri media

Lo ha reso noto la polizia locale.Nessuno di loro è stato accusato, ma a 3 dei 55 è stata negata la libertà: sono gli attivisti Johua Wong, il volto più noto delle proteste nell'ex colonia britannica, e Tam Tak-chi, che entrambi stanno scontando pene in carcere, e l'ex leader del Partito Democratico, Wu Chi-wai, che non aveva consegnato il suo passaporto dopo essere stato rilasciato su cauzione in un diverso procedimento. (Rai News)

L'accusa di sovversione per lo studente, che è uno dei volti più noti della protesta nell'ex colonia britannica, è stata formulata in base alla tanto contestata legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino. (Rai News)

Lo hanno confermato i partiti politici e una fonte della Polizia locale. L’accusa, per gli arrestati, è di aver “organizzato e partecipato” alla sovversione dei poteri dello Stato, in base all' articolo 22 della legge sulla sicurezza nazionale. (Il Sole 24 ORE)

La portavoce Hua Chunying ha poi aggiunto che «questo tipo di mossa sarà sicuramente punita dalla storia». I media locali hanno riferito che in mattinata anche a Tam Tak-chi, attivista in custodia per sedizione, è stata contestata la sovversione. (Corriere del Ticino)

L’operazione viene difesa dalla Cina come misura necessaria, spiega in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying. L’accusa è quella di avere «organizzato e partecipato» la sovversione dei poteri dello Stato, in base all’ art. (Open)

"Arresti necessari". Il capo della sicurezza di Hong Kong, John Lee, ha definito gli arresti come "necessari" e rivolti a un gruppo di persone che hanno cercato di "far sprofondare" l'ex colonia britannica in un "abisso". (AGI - Agenzia Italia)