La resa dei conti siriana, massacri contro gli alawiti (protetti da Assad). I pro al-Jolani: ‘Ci siamo ribellati al regime, ma la sfida è enorme’

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Quando si è sparsa la voce che una nuova operazione per la messa in sicurezza della costa sarebbe cominciata a breve, centinaia di giovani, provenienti dai villaggi sunniti delle montagne a ridosso della costa, hanno imbracciato il fucile e si sono diretti verso le zone abitate dagli alawiti. Il risultato, come denunciato dalle Nazioni Unite, è stata una carneficina: oltre 1.200 uccisioni in pochi giorni. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Era uscita di corsa con la tipica tuta che gli abitanti locali usano per dormire o stare in casa. Dietro, altri due corpi erano stati coperti con una coperta marrone. (Corriere della Sera)

Con queste parole Zeidoun Zoubi, ricercatore e analista siriano, a metà febbraio avvertiva Damasco della necessità che il “nuovo Stato” intervenisse quanto prima per … “Gli alawiti non hanno né un protettore straniero né la profondità finanziaria della comunità della diaspora. (Limes)

A lanciare l’allarme è l’architetto riminese Diego De Gregori, già volontario in Siria, che ha risposto alla chiamata dell’associazione “Pro terra santa”. Non c’è pace per il Paese, che nel dicembre 2024, ha visto cadere la dittatura di Assad al potere da quasi un quarto di secolo quando era subentrato al padre, Hafe, che aveva spadroneggiato per i precedenti trent’anni. (Corriere Romagna)

In Siria è l'ora della grande vendetta contro i sostenitori di Assad: massacri ed espropri, fino a 9 mila civili uccisi

Lo riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che mette in guardia sulla pratica di seppellire le vittime in fosse comuni. Milano, 12 mar. (LAPRESSE)

Egregio Direttore, le notizie che giungono dalla Siria in queste ore sono di una gravità sconvolgente. Il conflitto in corso sta causando massacri indiscriminati, con centinaia di civili uccisi. (ilgazzettino.it)

Tre mesi, dall’8 dicembre al 10 marzo, tanto è durata la festa post dittatura in Siria. I tre mesi sono passati e la festa è finita nel sangue della minoranza alawita. (Corriere della Sera)