Soverato, chiede di essere pagata per il suo lavoro

Fanpage.it INTERNO

Non mi muovo da qui fin quando non mi dai i miei soldi”, si sente pronunciare da Beauty prima di essere aggredita.

Per fortuna Beauty è riuscita a fuggire e, dopo essere stata medicata in ospedale per le escoriazioni causate dall'aggressione, ha denunciato il tutto ai carabinieri che ora stanno indagando sull'accaduto

L’aggressione, avvenuta a Soverato, in Calabria, è stata filmata e il video diffuso online. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nel frattempo, per sua fortuna, il video postato sui social è diventato virale e subito è stata pioggia di solidarietà da parte della Calabria vera e onesta La colpa, spiega la giovane ai microfoni di Repubblica, “aver rivendicato il pagamento delle reali ore lavorate – dieci al giorno, a volte anche di più – e non quelle fittiziamente indicate sul contratto. (StrettoWeb)

Nel minuto di girato rimasto in rete, la donna ha ripreso le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro. Ha chiesto di essere retribuita per il lavoro prestato come lavapiatti ma ha ricevuto schiaffi e pesanti insulti. (ilGiornale.it)

Schiaffi, pugni, spintoni, minacce: questa è la “paga” che ha ricevuto la lavoratrice da questo infame che si definisce un imprenditore. Pirroncello, insieme alla moglie Deborah, fanno parte di quella “categoria”, appoggiata da politici mafiosi, che si lamentano di non trovare personale per via del reddito di cittadinanza. (Iacchite)

Indipendentemente dalla cifra, è la persona che va rispettata. 24 anni, il volto provato dopo l'episodio di violenza inaudita che l'ha vista, suo malgrado, protagonista stamattina. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Non c'è cifra che possa essere messa alla pari del rispetto della persona" Un episodio gravissimo che ha portato la giovane a sporgere denuncia alla locale compagnia dei carabinieri. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)

Noi dovevamo essere qui perché intanto quel video non racconta una storia episodica, ma racconta la storia di tanti lavoratrici e tanti lavoratori del settore del turismo che non si vedono riconosciuti i loro diritti. (Corriere della Calabria)