Activision ha impiegato anni per licenziare un dipendente che firmava e-mail con frasi oscene e allusioni sessuali

Ashley Mark, assunta come quality assurance analyst nel 2016 durante la produzione di Call of Duty: WWII, ha descritto il luogo di lavoro letteralmente dominato dagli uomini

Almeno in un caso, questa cultura includeva un dipendente che firmava tutte le sue e-mail di lavoro con "1-800-ALLCOCK".

Una causa in California di quest'anno ha denunciato molestie sessuali, discriminazione e una pervasiva "cultura frat boy" presso il publisher di Call of Duty, Activision Blizzard (Eurogamer.it)

Ne parlano anche altri media

Nintendo ha spedito una mail a tutti i dipendenti del colosso nipponico (nessuno escluso), firmata dal presidente della divisione statunitense Doug Bowser. “Tutto ciò che ho visto va contro i miei valori, così come va contro quelli di Nintendo”, si legge mai. (Tom's Hardware)

A contribuire alla causa anche una petizione online lanciata da ABK Workers Alliance, firmata da oltre 23.000 utenti al momento della stesura dell'articolo. (IGN Italia)

Anche Nintendo ha infine criticato apertamente Activision Blizzard per come sta gestendo i casi di discriminazione, molestie e violenze verso le dipendenti, emersi negli ultimi mesi, e per il ruolo del CEO Bobby Kotick in tutta la faccenda. (Multiplayer.it)

La prima a manifestare perplessità sulla situazione fu PlayStation, che ammise le proprie preoccupazione e di come secondo loro Activision non stia gestendo affatto bene la vicenda. Vanno contro i miei valori, così come quelli di Nintendo e delle sue politiche. (Spaziogames.it)

Vanno contro i miei valori, così come quelli di Nintendo e delle sue politiche. La prima a manifestare perplessità sulla situazione fu PlayStation, che ammise le proprie preoccupazione e di come secondo loro Activision non stia gestendo affatto bene la vicenda. (Spaziogames.it)

La scorsa settimana il presidente di Nintendo of America, Doug Bowser, ha inviato un’e-mail interna a tutti i livelli dell’azienda, inclusi i partner di sviluppo come Retro Studios o Next Level Games, in merito alle segnalazioni e controversie relative ad Activision Blizzard (NintendOn)