Il «balletto» delle bombe e l’incognita americana
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Infatti, soprattutto qui da noi, c’è chi esulta, e parla di grande dimostrazione di superiorità. Eppure ci sono elementi che possono lasciare perplessi, tanto che all’interno di Israele le opposizioni già protestano: splendida missione dei nostri aviatori, dicono, ma risultati di modesto rilievo. Perché non ne abbiamo approfittato per colpire i laboratori del nucleare o, almeno, le infrastrutture, per prime quelle petrolifere, che tengono in piedi la pericolante economia dell’Iran? Non è un caso se, mentre il Governo israeliano parla di «attacchi precisi» contro le basi militari iraniane, i portavoce della Casa Bianca parlano di «attacchi mirati», cioè limitati. (L'Eco di Bergamo)
Ne parlano anche altri giornali
Il bombardamento d’Israele contro l’Iran conferma che, in una guerra totale uno contro uno, l’Iran distruggerebbe Israele e Netanyahu potrebbe salvarsi soltanto con l’atomica. Al fine di condurre un bombardamento epidermico di poche ore, Israele ha dovuto impiegare oltre cento sofisticatissimi aerei da guerra per coprire una distanza di 2000 km. (Il Fatto Quotidiano)