Dall'Ue schiaffo all'Italia, l'ok al Prosek croato. I produttori di Prosecco: "Territorio mortificato"

ilGiornale.it INTERNO

In California, terra che quando il Chianti già deliziava coi suoi vini ancora doveva essere scoperta, per dire.

La decisione ha provocato reazioni a dir poco frizzanti nell'Italia che di vino vive.

Però, va detto, i croati qualche asso per difendere il Prosek ce l'hanno: vino dolcino, da uve Bogdanua, Maratina e Vugava e aloro dire millenario

Dipendesse da uno qualsiasi dei produttori che sfornano ogni anno 600 milioni di bottiglie di bollicine italiane a metodo charmat da uve Glera, il Prosek non esisterebbe. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre testate

Per l'assessore la linea del "due pesi e due misure" è inammissibile. Giovedì in sede di Commissione politiche agricole (Cpa) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Friuli Venezia Giulia e Veneto chiederanno la sottoscrizione di un documento unitario a difesa delle denominazioni italiane dall'abuso di utilizzo di etichette "Italian sounding" (Il Friuli)

Una decisione che ha sollevato la polemica in Italia, perché il Prosecco è un prodotto Docg e perché l’export di vino è uno dei settori più dinamici del commercio estero tricolore. (QuiFinanza)

A nulla valgono le rassicurazioni della Commissione- continua Borgonzoni- secondo cui il 'prosek croato' non avrebbe nulla in comune con il nostro Prosecco. Per il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni "è inaccettabile un eventuale utilizzo della dicitura Prosek da parte della Croazia". (Adnkronos)

Quella che è già stata definita “la guerra delle bollicine tra l’italiano Prosecco e il croato Prošek” aggiunge un nuovo tassello alla vicenda: la denominazione del vino croato Prošek è ammissibile. A questa interrogazione ne seguì un’altra a firma degli europarlamentari dell’Intergruppo Vino (25, tra cui Alessandra Moretti e Rosanna Conte) (La Tribuna di Treviso)

La “battaglia” del Prosecco tra Italia e Croazia va avanti: secondo la corte non è necessario che il prodotto contestato sia simile o identico a quello protetto dalla denominazione, in quanto l’esistenza del nesso tra il falso e l’autentico può derivare anche da un’affinità fonetica oppure visiva. (inItalia)

Chiediamo al ministro Patuanelli che già domani 16 settembre, nel corso del G20 Agricoltura a Firenze, indichi quali procedure d’urgenza verranno disposte per tutelare la denominazione Prosecco e contestualmente il territorio di produzione». (TrevisoToday)