Pil, crescita dello 0,2% nel secondo trimestre: la proiezione per il 2024 è dello 0,6% (era dello 0,7%)

Pil, crescita dello 0,2% nel secondo trimestre: la proiezione per il 2024 è dello 0,6% (era dello 0,7%)
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Corriere della Sera ECONOMIA

La stima completa dei conti economici trimestrali fornisce una sostanziale conferma delle stime preliminari del Pil del secondo trimestre 2024, con una crescita congiunturale dello 0,2% e una crescita tendenziale dello 0,9%. È quanto si legge nella nota sui conti economici trimestrali diffusa dall'Istat. La crescita del Pil è dovuta «in lieve parte alle componenti della domanda nazionale, grazie al contributo positivo per 0,1 punti percentuali sia dei consumi delle famiglie, sia degli investimenti e di quello negativo della spesa delle amministrazioni pubbliche per 0,1 punti». (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Incoraggianti le ultime statistiche nonostante la congiuntura sfavorevole nell’eurozona. (La Verità)

L'industria in senso stretto è in regresso (-0,8%), così come l'agricoltura (-1,7). Il temuto controshock per la fine dei super-incentivi non si è ancora verificato". (Tiscali Notizie)

Vicina, ma non pienamente in linea con l’obiettivo del governo, che per il 2023 prevede una crescita dell’1%. L’Istat conferma la crescita del prodotto interno lordo dello 0,2% nel secondo trimestre di quest’anno, con una crescita tendenziale dello 0,9%, trainata dal settore dei servizi. (Corriere della Sera)

L’Italia arranca, il Pil si ferma allo 0,6%. Il governo cerca 6 miliardi per i tagli Irpef

Questo scenario evidenzia una spesa delle famiglie ferma, con potenziali ripercussioni negative per l'intera economia. Secondo il Codacons, i consumi finali nazionali sono rimasti stagnanti rispetto al trimestre precedente e sono diminuiti dello 0,1% su base annua. (LA STAMPA Finanza)

Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è... (Virgilio)

L’obiettivo dell’1% che si è dato il governo resta insomma abbastanza lontano e questo alla luce del varo della nuova manovra, anche se altri indicatori come lavoro ed export sono positivi, rappresenta un problema in più. (La Stampa)