Il Campo Lagna
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il pallosissimo feuilleton dal titolo “Campo Largo”, volge finalmente al termine. E avrebbe evitato di fracassarci i santissimi per mesi se i suoi leader o aspiranti tali avessero chiarito cosa intendono con quella ridicola espressione bucolico-agronomica. C’è chi l’ha detto fin dall’inizio: Conte, Fratoianni, Bonelli, Calenda e Renzi; e chi tuttora non lo dice, preferendo … (Il Fatto Quotidiano)
Su altre testate
Non ci voleva una Cassandra per prevedere che a Genova, nella patria di Beppe Grillo e proprio nel momento in cui è sfidato da Grillo, Giuseppe Conte non avrebbe mai accettato alcuna forma di collaborazione con Renzi. (La Stampa)
Fratoianni la pensa allo stesso modo: «Ormai Renzi appartiene al passato». Conte non ne ha mai fatto un mistero. (Corriere della Sera)
Di Paolo (Il Fatto Quotidiano)
“Non si può andare avanti a colpi di ipocrisia, ci sono dei problemi col Pd. Renzi? Con lui non possiamo fare politica”. (Il Fatto Quotidiano)
E non sembra essere solo una frase gettata al vento. La battuta rimbalza tra il Transatlantico di Montecitorio e il salone Garibaldi di Palazzo Madama. (Tiscali Notizie)
Non facciamoci del male, è il refrain morettiano dietro cui si trincera l’intera classe dirigente del Pd, mentre va in scena l’ennesima prova di sfascio del traballante campo largo. È il tentativo di tradurre in parole l’ostinazione con cui Elly Schlein prova a tenersi alla larga dalla rissa tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi, che complica la vita ad Andrea Orlando in Liguria. (la Repubblica)