Cina, i dazi di Trump fanno crollare l’attività portuale

Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’attività portuale cinese è crollata all’inizio di aprile, con dati che indicano che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono state colpite duramente dai dazi del presidente americano Donald Trump. Il calo dell’export della Cina Il carico movimentato dai porti cinesi nel periodo dal 7 al 13 aprile è crollato del 9,7% rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 244 milioni di tonnellate. Si tratta di un dato nettamente inferiore alla contrazione dello 0,88% registrata la settimana precedente, quando Trump ha annunciato per la prima volta il suo piano di dazi reciproci. (Milano Finanza)
La notizia riportata su altri giornali
Intanto, Pechino nomina il nuovo rappresentante per il commercio internazionale e via stampa rimbrotta gli Usa: nessuno li ha truffati, sono saliti sul treno della globalizzazione, smettano di lagnarsi, scrive il China Daily. (RaiNews)
L'Amministrazione Trump vuole che i partner commerciali limitino il coinvolgimento del Dragone nelle loro economie. (il Giornale)
"La palla è nel campo della Cina". Donald Trump sceglie una mossa di attesa nella partita dei dazi con la Cina. Il presidente degli Stati Uniti, dopo l'escalation con Pechino, attende le decisioni della controparte, come evidenzia la dichiarazione affidata alla portavoce Karoline Leavitt. (Adnkronos)

Pechino lancia un messaggio chiaro a Washington: "Non vogliamo combattere, ma non abbiamo paura di farlo". Dopo le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha invitato la Cina a sedersi al tavolo delle trattative, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha ribadito che ogni negoziato dovrà avvenire "sulla base di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio". (Il Messaggero)
La Cina ha aumentato ancora i dazi sugli Stati Uniti portandoli al 125% nell’ultima escalation della guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali. Questa ritorsione di Pechino, che entrerà in vigore da oggi, è arrivata dopo che la Casa Bianca aveva imposto l’ennesimo aumento, arrivando a un’aliquota tariffaria minima del 145% su tutte le esportazioni dalla Cina verso gli Stati Uniti, in aggiunta a quella già esistente del 20%. (Avvenire)
WASHINGTON (www.altoadige.it)