Così appare Marte all’occhio infrarosso di Jwst

Due immagini e uno spettro in banda infrarossa: sono i primi dati di Marte raccolti da Jwst, presentati questa settimana durante il Congresso europeo di scienze planetarie Epsc, che vanno a complementare le osservazioni effettuate con telescopi a terra e sonde spaziali. Con il commento di Sara Faggi e Giuliano Liuzzi, i due ricercatori italiani membri del team che studia il Pianeta rosso con il potente osservatorio Il Pianeta rosso. (Media Inaf)

La notizia riportata su altre testate

L’immagine catturata, la più nitida mai ottenuta, mostra chiaramente il pianeta e la caratteristica atmosfera che lo avvolge, con temperature fino a -200°C. E grazie alle nuove immagini realizzate dal James Webb Space Telescope, il più grande e potente telescopio spaziale in funzione, si capisce meglio il perché. (Open)

Il telescopio spaziale James Webb della Nasa mostra tutte le sue capacità fotografando Nettuno gli anelli di Nettuno come non avveniva da almeno 30 anni, catturando il gigante di ghiaccio sotto una luce completamente nuova. (ilmessaggero.it)

Il più grande mai realizzato, gestito da Nasa, Agenzia spaziale europea (Esa) e agenzia spaziale canadese (Csa). Una immagine che è stata definita sensazionale perché la più nitida (L'HuffPost)

Una visione così nitida di Nettuno e dei suoi anelli gassosi non si era mai registrata finora: solo disegni e ricostruzioni grafiche avevano provato a definire i contorni del pianeta più esterno della nostra galassia. (greenMe.it)

Si tratta di una tra le immagini più chiare del pianeta sin dal passaggio della sonda Voyager 2 nel 1989: lo ha spiegato l'Agenzia Spaziale Europea che insieme alla Nasa e alla Canadian Space Agency coordina le attività di quello che viene definito il telescopio più grande e potente mai lanciato nello spazio (Sky Tg24 )

Il telescopio spaziale James Webb continua ancora a stupire: stavolta il suo potente occhio placcato in oro ha distolto lo sguardo dall’universo profondo e lo ha rivolto verso il Sistema solare, catturando le sue prime immagini del più remoto dei pianeti che ne fanno parte: Nettuno. (Media Inaf)