Calcio in Arabia, il grande flop nel deserto. Ora i sauditi chiedono aiuto in Europa

MILANO — Chiedere agli investitori occidentali di comprare i diciotto club della Saudi Pro League. È l’obiettivo dello Sport Europe Roadshow dei ministri degli Investimenti e dello Sport sauditi, che dopo avere distribuito in Europa centinaia di milioni per attrarre campioni ora, al contrario, chiedono soldi (e competenze) al mondo del calcio del vecchio continente, per rivitalizzare un campionat… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Per entrare nell’esclusivo club del calcio che conta, a quanto pare, non basta pagare stipendi faraonici. Dopo un paio di anni di spese pazze, infatti, è arrivato un invito chiaro rivolto ad investitori ed esperti del calcio europeo: la Pro League saudita ha bisogno di soldi e competenze. (il Giornale)

Stadi vuoti, sponsor in fuga, ascolti deludenti e big che dicono no ai trasferimenti: nel deserto arabo il calcio è già andato in crisi. Ma c'è da tenere duro almeno fino al Mondiale 2034 e, possibilmente, incrementare i ricavi. (Lettera43)

Dai 940 milioni spesi tra cartellini e ingaggi nella sessione 2023 si è passati ad una cifra di 330 milioni per attrarre nuovi stranieri. Anche in Arabia cala il sipario sul mercato. (La Gazzetta dello Sport)

Molti stadi continua a restare semivuoti, qualche sponsor comincia a fare marcia indietro e dopo il boom dell'estate 2023, ha iniziato ad arenarsi anche l'esodo di calciatori in arrivo dai principali campionati d'Europa. (Eurosport IT)

Goal Ar (Calciomercato.com)

Un anno fa, il ciclone saudita fece irruzione sul mercato internazionale, spendendo e spandendo 950,4 milioni di euro (dati Transfermarkt): fra le operazioni più costose, 90 milioni per Neymar ; 60 milioni per Otavio ; 60 milioni per Malcom ; 55 milioni di euro per Ruben Neves ; 52,6 milioni di euro per Mitrovic. (Tuttosport)