Venezia 81, giorno 5. Brutalist lascia il segno Dal Brasile una donna contro la dittatura

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In un Concorso che finora zoppica, arriva un film che riaccende l’entusiasmo cinefilo, fin qui assopito, già in odor di premio ancora prima di iniziare e per il quale lo stesso Barbera a sorpresa si era sbilanciato. Di Brady Corbet, regista statunitense, proprio qui a Venezia abbiamo visto i suoi due primi film: il premiatissimo “L’infanzia di un capo” e il più divisivo “Vox Lux”, ma lasciando comunque l’idea di un autore talentuoso. (ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altre testate

The Brutalist è un film di produzione americana e ambientato in parte a Budapest e negli Stati Uniti e in parte proprio a Carrara. (La Voce Apuana)

In seguito alla visione di The Brutalist, opera terza di Brady Corbet, si è verificato un fatto assai strano nella redazione di CineFacts.it. L'opera racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947: dapprima costretto a lavorare duramente e vivere in povertà, il protagonista ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita. (CineFacts)

La sua lunghezza, di circa 3 ore e mezza, è però funzionale allo sviluppo della vicenda, che riporta decenni di vita di un architetto ungherese, personaggio di finzione, sopravvissuto all'Olocausto. (Radio Italia)

Se in questi giorni avete seguito la discussione sulla Mostra del Cinema di Venezia, sapete che i critici hanno già deciso il film che vincerà il Leone d’oro: è The Brutalist di Brady Corbet, descritto con aggettivi quali “monumentale” e “capolavoro” da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere alla prima andata in scena nella Sala del Lido. (Rivista Studio)

Cresce sempre più alta l’onda che ogni anno investe un film e lo trasforma in overnight cult. A Venezia 81 è già un caso, con caccia al biglietto, The Brutalist di Brady Corbet, 215 minuti di intensità. (Elle)

George Clooney, fuori concorso con Wolfs, ha parlato del ritiro di Joe Biden dalla competizione elettorale negli USA. L'attore ha lodato la generosità del presidente uscente, paragonandolo a George Washington. (il Giornale)