Sacerdote nei guai: è don Samuele Tamagni

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Il sacerdote 40enne, cittadino svizzero e residente nel Luganese, che è stato arrestato sarebbe don Samuele Tamagni.

Il parroco su cui pende un procedimento penale è di Cadro e si è costituito venerdì, presentandosi spontaneamente al Ministero pubblico.

A riferirlo è la Rsi, secondo cui le malversazioni ammonterebbero a 100mila franchi.

Secondo stando quanto riporta Tio il sacerdote avrebbe dei precedenti

Successivamente, lo ricordiamo, è stata anche fermata un’altra persona il cui coinvolgimento nei fatti è oggetto di verifiche. (Ticinonews.ch)

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Sul suo conto pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa proprio ai danni della suddetta fondazione oltre che della parrocchia. «Siamo sorpresi come tutti e imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana e al momento non abbiamo niente da aggiungere», conclude Maurizio Tamagni, attualmente all’estero e «non reperibile». (Ticinonline)

Si tratta ora di stabilire le ragioni che hanno spinto il parroco 40enne ad appropriarsi di questo denaro. Il prete sarebbe stato mandato per un certo periodo, alcuni giorni a settimana, a riflettere in un monastero. (Ticinonline)

Le ipotesi di reato sono quelle di truffa, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. Don Samuele si era presentato spontaneamente al Ministero pubblico il 19 novembre e, al termine dei verbali di interrogatorio, era stato disposto il suo arresto. (Ticinonews.ch)

E tra le vittime del suo agire troviamo - oltre alla parrocchia - anche la Fondazione dedicata a Damiano Tamagni. Sul suo conto - e su quello dell'altra persona fermata, un 27enne italiano - pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. (Ticinonline)

Alla luce dei numerosi atti istruttori già predisposti o ancora da svolgere e in ragione della delicatezza della vicenda, non verranno rilasciate ulteriori informazioni. Gli accertamenti riguardano in particolare una serie di presunti reati finanziari ai danni di alcuni congiunti del 40enne, di una parrocchia e di una fondazione. (laRegione)

Per entrambi vale ovviamente il principio d’innocenza La conferma della carcerazione di sicurezza è stata decisa dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. (Corriere del Ticino)