Bianchi ha lasciato Bose: trasloco sofferto

Avvenire INTERNO

Enzo Bianchi ha lasciato Bose.

Nel febbraio scorso sembrava imminente il trasferimento a Cellole di San Gimignano, comunità in provincia di Siena e diocesi di Volterra, ma fratel Bianchi aveva poi deciso di non accettare quella soluzione

Il trasferimento di Bianchi è l’atto (forse) conclusivo di una lunga dolorosa vicenda seguita all’elezione di fratel Luciano Manicardi come nuovo priore nel 2017. (Avvenire)

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Padre Enzo Bianchi. Enzo Bianchi, addio con tristezza alla comunità di Bose che aveva fondato: "Un sofferente trasloco" di Francesco Antonioli. (La Repubblica)

«Per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all’esodo finale, non a cambiar casa e terra». Segretario di Stato sono segno della mia costante sollecitudine: non sentitevi abbandonati in questa tappa impervia del vostro cammino! (La Stampa)

«Cari amici/e per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all'esodo finale, non a cambiar casa e terra», scrive Bianchi su Twitter. (La Stampa)

Alla fine Enzo Bianchi, fondatore ed ex priore della Comunità di Bose, è stato costretto al passo che ha cerato di evitare in tutti i modi: lasciare la comunità monastica che aveva fondato nel 1965. (Quotidiano Piemontese)

Per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all’esodo finale, non a cambiar casa e terra”. Nessun commento e nessun saluto nemmeno sul sito ufficiale della comunità che da mesi non ospita più nemmeno le riflessioni e i numerosi articoli di Bianchi, tantomeno il calendario dei suoi appuntamenti (Il Fatto Quotidiano)

Ansa. Un monaco sempre in dialogo con le confessioni cristiane diverse da quella cattolica, ma anche il fondatore della Comunità di Bose, del quale è stato priore fino al gennaio 2017. (Sky Tg24 )