Gaza, le autopsie sui 14 soccorritori uccisi da Israele: “Freddati con colpi alla testa e al petto”

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Hanno atteso che scendessero dai mezzi e si avvicinassero a piedi al luogo del soccorso, poi gli hanno sparato alle spalle mirando alla testa. Sono stati uccisi così i soccorritori e i paramedici palestinesi che hanno perso la vita il 23 marzo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza sotto il fuoco delle Israel Defense Forces. Secondo l’autopsia che il New York Times ha potuto consultare, i 14 sanitari e il dipendente delle Nazioni Unite sono stati raggiunti colpi d’arma da fuoco al capo, alcuni al petto dai soldati di Tel Aviv che sparato sulle ambulanze e su un camion dei pompieri inviato dalla Mezzaluna Rossa Palestinese e dalla Protezione Civile (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Un lascito, quello di Rifat Radwan, rimasto impresso nel suo cellulare, rinvenuto nella fossa comune nella quale è stato seppellito insieme ai suoi (InsideOver)
Roma, 16 apr. Lo scrive oggi il New York Times, citando dati delle autopsie che ha ottenuto.Truppe israeliane hanno sparato su ambulanze e un camion dei pompieri inviato dalla Società palestinese della Mezzaluna rossa e dalla Protezione civile, secondo i resoconti dei testimoni, i video e l’audio dell’attacco del 23 marzo. (Askanews)
Nell’ultimo minuto di vita, il giovane paramedico Refaat Radwan ha raccomandato l’anima a Dio ma il perdono lo ha chiesto a sua madre Zahra. Di altruismo. (la Repubblica)

I 14 paramedici palestinesi e il dipendente dell'ONU trovati morti in una fossa comune a Rafah il 23 marzo 2025 sono stati uccisi da Israele con "colpi mirati a testa, addome e petto", come emerge dalle autopsie effettuate sui corpi. (Il Giornale d'Italia)
Di Andrea Follini «Un’altra strage, questo è, senza ombra di dubbio. (partitosocialista.it)
Uccisi a bruciapelo con molteplici proiettili alla testa e al petto. È il risultato delle autopsie sul corpo dei quindici soccorritori morti lo scorso 23 marzo nei dintorni di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dopo che le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco. (Open)