la maledizione real madrid condanna ancora l'atletico

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SPORT

Ancora una volta, il Real Madrid ha dimostrato di essere il padrone incontrastato dei rigori, soprattutto quando si tratta di affrontare l’Atletico Madrid. La sfida, che ha riportato alla memoria la finale di Champions League del 2016 a Milano, si è conclusa con un epilogo già visto: i Blancos hanno prevalso 4-2 dal dischetto, confermando una statistica impressionante. Sei volte su sei, infatti, il Real ha battuto i “cugini” madrileni ai calci di rigore, un dato che sembra quasi assumere i contorni di una maledizione per i Colchoneros.

La partita, giocata al Metropolitano, è stata un susseguirsi di emozioni e colpi di scena. L’Atletico, dopo aver vinto 1-0 nei 90 minuti regolamentari grazie a un gol di Gallagher al primo minuto, non è riuscito a mantenere il vantaggio complessivo, considerando il 2-1 subito all’andata al Santiago Bernabeu. I tempi supplementari non hanno cambiato le sorti dell’incontro, portando inevitabilmente alla lotteria dei rigori. Qui, gli errori di Julian Alvarez e Marcos Llorente hanno pesato come macigni, mentre Lucas Vazquez ha fallito per il Real. A chiudere la contesa è stato Antonio Rudiger, che nonostante un tiro non impeccabile, ha trovato la via del gol, regalando ai Blancos l’accesso agli ottavi di finale.

Uno dei momenti più discussi è stato il rigore annullato ad Alvarez per un doppio tocco, confermato dal VAR. Una decisione che ha scatenato le proteste di Simeone, il quale, visibilmente furioso, ha contestato l’arbitro senza mezzi termini. Tuttavia, come ha sottolineato Thibaut Courtois, portiere del Real, “sono stanco di questo vittimismo, piangono sempre per cose del genere”. Una frase che riassume il clima teso tra le due squadre, divise non solo dal risultato ma anche da una rivalità che va oltre il campo.

Il Real Madrid, dal canto suo, continua a scrivere pagine di storia. Con questa vittoria, i Blancos hanno superato il turno 22 volte su 23 quando hanno vinto la gara di andata, un record che parla da solo. L’unica eccezione risale alla stagione 2018-19, quando furono eliminati dall’Ajax. Un dettaglio che conferma la solidità di una squadra abituata a vincere nelle competizioni europee.