Price cap sul petrolio russo, prezzo massimo a 60 dollari

Virgilio Notizie ESTERI

Lunedì 5 dicembre sono entrate in vigore le nuove sanzioni sul petrolio russo messe a punto dai Paesi dell’Unione europea e del G7 (più l’Australia). Come per gli altri pacchetti di sanzioni, anche in questo caso l’obiettivo è cercare di limitare le disponibilità economiche della Russia in modo da ridurne la capacità di spese militari. Ovviamente, anche questo pacchetto di sanzioni arriva come conseguenza dall’invasione russa in Ucraina, in corso ormai dal 24 febbraio 2022. (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

Il governo russo e le compagnie nazionali stanno. (Teleborsa)

C'è attesa per capire se il tetto di 60 dollari al barile del petrolio russo (10% della produzione mondiale) deciso dall'Ue e dal G7, con inizio il 5 dicembre e quello relativo ai prodotti raffinati previsto il 5 febbraio prossimo, avranno un impatto inflazionistico per i sanzionatori oppure no. (Italia Oggi)

L’embargo contro il petrolio russo è entrato in vigore dalla giornata di ieri nell’Unione Europea. Non si potrà più acquistare dalla Russia a un prezzo del petrolio superiore ai 60 dollari al barile. (InvestireOggi.it)

La Russia sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le sue vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7. La Russia si sta preparando alla mossa decisa dall’Ue d’intesa con il G7 di imporre un prezzo fisso al barile di petrolio: ecco cosa intende fare. (La Legge per Tutti)

L'embargo in teoria potrebbe far salire i prezzi ma oggi, dopo un avvio in crescita, le quotazioni sono tornate leggermente indietro. Scattano da oggi embargo al petrolio russo e price cap a 60 dollari al barile. (ilmessaggero.it)

La Russia di Putin sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le proprie vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7 e UE. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, citando due funzionari a conoscenza del piano. (Borse.it)