Dall'Algeria voci di trattativa: "Italiani rapiti in Libia nelle mani di gruppo legato ad Al Qaeda"

Rai News ESTERI

12 ottobre 2016 I due italiani rapiti in Libia insieme a un canadese lo scorso 20 settembre sono presumibilmente nelle mani di un gruppo guidato da un algerino legato ad al-Qaeda nel Maghreb (Aqmi): e' quanto hano rivelato fonti della sicurezza ... (Rai News)

Ne parlano anche altre testate

Tripoli – I rapitori dei due tecnici italiani in Libia hanno chiesto oltre 4 milioni di euro di riscatto per riconsegnarli vivi ai loro familiari. (Liguria Oggi)

I due italiani sequestrati nel sud-est della Libia lo scorso 20 settembre sono presumibilmente nelle mani di un gruppo guidato da un uomo algerino legato ad al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), ma che agisce per proprio conto. (Nuovo Sud)

E che ora sarebbero nelle mani, secondo il portale Web mediorientale Middleasteye, di ... È questa la richiesta dei sequestratori dei due lavoratori italiani della Conicos, rapiti in Libia lo scorso 20 settembre. (La Stampa)

I due italiani sequestrati nel sud-est della Libia lo scorso 20 settembre sono presumibilmente nelle mani di un gruppo guidato da un uomo algerino legato ad al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) ma che agisce per proprio conto. (altroquotidiano.it)

Lo rivelano fonti algerine al sito Middle East Eye.. (La Repubblica)

I sequestratori sono “libici e algerini”. “L’uomo che li guida è l’algerino Abdellah Belakahal“. Per liberare Danilo Calonego e Bruno Cacace, e un italo canadese, rapiti a Ghat, avrebbero preteso un riscatto di 4 milioni di euro e la liberazione di 2 prigionieri detenuti in Algeria. (La Prima Pagina)