Shoah, le scuse di Michetti

Adnkronos INTERNO

"Nonostante abbia con fermezza condannato ogni forma di discriminazione razziale, anche in tempi non sospetti, ed in primis quella rappresentata dalla Shoah, mi rendo conto che in quell'articolo ho utilizzato con imperdonabile leggerezza dei termini che alimentano ancora oggi storici pregiudizi e ignobili luoghi comuni nei confronti del popolo ebraico" conclude

"Mi scuso sinceramente per aver ferito i sentimenti della Comunità Ebraica, che come tutti gli italiani apprezzo e ritengo parte perfettamente ed orgogliosamente integrata della città di Roma da sempre e nel Paese tutto” dichiara in una nota. (Adnkronos)

La notizia riportata su altre testate

Roma, il candidato sindaco del Centrodestra Enrico Michetti finisce tra le polemiche per una sua vecchia riflessione sulla Shoah. Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta“, sono le parole di Michetti sulla Shoah. (News Mondo)

Prima aveva dichiarato di voler “abbassare i toni” e parlare solo dei problemi di Roma, poi aveva sottolineato che la Shoah è “il punto più basso toccato dalla storia”. Io credo valga la pena di insistere da parte di Michetti che conosco decisamente non per essere una persona antisemita”. (Il Fatto Quotidiano)

E quindi può esprimersi senza problemi sull’operato dell’amministrazione uscente: “Nell’incontro che ho avuto con la sindaca Raggi ho visto, senza pregiudizi, che ha operato bene in alcuni campi. In vista del ballottaggio Enrico Michetti è convinto di poter trovare voti anche pescando nel corposo bacino di preferenze che al primo turno è andato alla sindaca uscente Virginia Raggi. (LaPresse)

E ancora: “La Shoah è stata unica nella sua disumanità, il punto più basso della storia. (Virgilio Notizie)

“Io sino qui con antibiotici e antinfiammatori quindi se non mi prende qualche cosa vado da tutte le parti. Tra pochi giorni, il 16 ottobre, cadrà il 78esimo anniversario del rastrellamento del ghetto da parte delle forze nazifasciste, durante la Seconda Guerra Mondiale. (LaPresse)

Il pezzo è stato recuperato da Il Manifestosul sito di Radio Radio, l’emittente dove l’avvocato amministrativista si è messo in luce, guadagnandosi la candidatura e l’appellativo di «tribuno». Cultura del dialogo ed educazione alla memoria di ciò che fu il fascismo siano punti cardine alla base anche delle scelte elettorali» (Corriere Roma)