Ricerca | una retina artificiale liquida | made in Italy il modello sperimentale

Zazoom Blog SALUTE

Coordinatori del progetto sono stati Fabio Benfenati, per l’Itt di Genova, Guglielmo Lanzani, per l’Itt di Milano, e Grazia Pertile, per l’Irccs di Verona.

Dopo tre giorni di ricerche gli uomini del soccorso Alpino Valdostano l’hanno trovato a circa 30 metri di profondità: era coperto da ghiaccio e neve.

liquida, biocompatibile, ad alta risoluzione e microiniettabile, la protesi di nuova generazione e’ formata da una soluzione acquosa in cui sono sospese nanoparticelle fotoattive che sostituiscono funzionalmente i fotorecettori della retina danneggiati da malattie . (Zazoom Blog)

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Coordinatori del progetto sono stati Fabio Benfenati, per l’Itt di Genova, Guglielmo Lanzani, per l’Itt di Milano, e Grazia Pertile, per l’Irccs di Verona. Ma in Italia, fanalino di coda, pesano le scarse com… - FelMen8 : @9091campioni @MarcoSanavia1 È il contrario, per quello che siano noi, si è sviluppato il vaticano qui. (Zazoom Blog)

Liquida, biocompatibile, ad alta risoluzione e microiniettabile, la protesi di retina di nuova generazione è formata da una soluzione acquosa in cui sono sospese nanoparticelle fotoattive che sostituiscono funzionalmente i fotorecettori della retina danneggiati da malattie degenerative e invecchiamento, che in alcuni casi possono portare alla cecità completa. (TgVerona)

È pronta la prima protesi liquida della retina: fatta di nanoparticele sospese in una soluzione acquosa, è stata messa a punto in Italia e promette di aiutare a riparare i danni causati da malattie degenerative o dall'invecchiamento che possono portare alla cecità, come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare (Giornale di Sicilia)

Una volta iniettati nella retina le nanoparticelle formano piccoli aggregati di dimensioni confrontabili a quelle delle cellule, e si comportano di fatto come fotorecettori artificiali.” La naturale stimolazione luminosa delle nanoparticelle provoca l’attivazione dei neuroni retinici risparmiati dalla degenerazione, mimando così il processo cui sono deputati i fotorecettori della retina nei soggetti sani. (Daily Verona Network)

Rispetto alle protesi planari, questo tipo liquido comporta un intervento meno invasivo e si distribuisce uniformemente su tutta la retina. Quando le nanoparticelle assorbono la luce che entra nell’occhio, la convertono in un segnale biolettrico che stimola le cellule. (Il Riformista)

La ricerca, inoltre, ha potuto contare sul supporto della Fondazione 13 Marzo, Fondazione Ra.Mo., Rare Partners srl e Fondazione Cariplo. Il team multidisciplinare ha coinvolto anche partner scientifici come l’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova e il CNR di Bologna (Bizjournal.it - Liguria)