Le trivelle di Erdogan nel mare libico

Corriere della Sera ESTERI

Lo scorso novembre, a corredo dell’accordo per l’aiuto militare alla Libia tripolina, Erdogan e Al Sarraj avevano concordato una definizione delle rispettive «zone economiche esclusive» marittime che tagliava sostanzialmente lungo una linea nord-sud il Mediterraneo orientale.

La questione non è nuova, ma l’intreccio con la crisi libica in atto la rende ancor più carica di tensioni.

Una mossa che non è piaciuta a Grecia, Cipro, Israele e Unione europea, che ne hanno contestato la legittimità. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

«In una nuova violazione del cessate il fuoco», le milizie del generale Khalifa Haftar "aprono il fuoco sul fronte al-Khallatat": lo scrive la pagina Facebook dell’operazione 'Vulcano di collera' delle forze filo-governative citando il portavoce Mohamed Gnounou ma senza precisare dove si trovi questa località. (Giornale di Sicilia)

Lo conferma il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas alla Bild am Sonntag. “Per quanto mi riguarda, possono anche esporre le loro idee sulla Libia uno dopo l’altro. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Sabato 18 gennaio 2020 - 18:36. La sfida di Haftar alla vigilia del summit di Berlino. L'inviato Onu Salamé: non bisogna giocare, è il pane dei libici. Non bisogna fare del petrolio un’arma di guerra, non bisogna che diventi materia di divisioni o di chi offre di più”. (askanews)

Soltanto una guida libica e un processo politico completamente interno può mettere fine al conflitto e portare una pace duratura”. Ai sei punti sopra menzionati si aggiunge un ‘follow up’ che definisce il percorso di verifica da svolgere nel tempo sugli eventuali progressi ottenuti. (9 colonne)

Come previsto i due leader non hanno avuto contatti. Della questione libica ha parlato nel pomeriggio il premier Conte, richiamando le parti ad una nuova fase di pace. (MeteoWeek)

Erdogan ha definitivamente vuotato il sacco: "Entro il 2020 inizieremo le trivellazioni nel Mediterraneo orientale alla ricerca di nuovi giacimenti di gas naturale". L'accordo, accolto con disappunto dai vicini regionali (Grecia, Cipro, Israele), segna una fase nuova nello sfruttamento delle risorse energetiche libiche e pregiudica gli interessi italiani. (Liberoquotidiano.it)