Whatsapp Meta Ai non si può disabilitare: come funziona e a cosa serve, privacy a rischio?
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Meta AI su WhatsApp rappresenta senza dubbio un salto tecnologico nella messaggistica istantanea, ma introduce interrogativi sul concetto di privacy. La mancanza di una reale opzione per disattivarlo, unita alla capacità dell'IA di trarre inferenze dai dati, rende necessario un maggiore controllo da parte dell'utente. Negli ultimi giorni, l'icona colorata di Meta AI è apparsa sulla schermata principale di WhatsApp, suscitando non poche reazioni. (ItaliaOggi)
Se ne è parlato anche su altri media
Ad ogni modo, è chiaro che la presenza del chatbot su WhatsApp non è un fatto passeggero, e non sorprende quindi scoprire che in cantiere ci sono novità proprio su questo fronte. (HDblog.it)
L’annuncio arriva a poche settimane dal lancio di Meta AI nell’Unione Europea, che a livello di opinione pubblica aveva già sollevato interrogativi in merito al rispetto della privacy. (Wired)
Meta annuncia oggi, lunedì 14 aprile, l'avvio dell'addestramento dei propri modelli di Intelligenza artificiale generativa, utilizzando i contenuti pubblici, condivisi dagli utenti adulti sulle sue piattaforme nell'Unione europea. (Adnkronos)
Meta, la società che controlla le piattaforme social Facebook, Instagram, Threads e il servizio di messaggistica Whatsapp, ha annunciato l'avvio dell'addestramento dei suoi modelli di intelligenza artificiale utilizzando contenuti pubblici condivisi dagli utenti adulti sulle sue piattaforme dentro l'Unione europea. (Tgcom24)
WhatsApp recentemente ha introdotto una novità: un tasto che permette di avviare una conversazione con Meta AI, il chatbot della piattaforma media. L'obiettivo, come rivelato di recente in un post da Mark Zuckerberg, è quello di migliorare e personalizzare ulteriormente l'user experience della piattaforma di messaggistica, regalando all'utente una nuova funzionalità già attiva nell'app. (Skuola.net)
Il nuovo assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale, infatti, è piombato all’interno degli smartphone delle persone quasi di colpo, al punto che le autorità competenti si stanno interrogando se effettivamente il tool rispetti le normative imposte dall’UE. (Libero Tecnologia)