Lavoro agile e privacy: l’accordo sindacale non basta

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Un recente provvedimento sanzionatorio del Garante per la protezione dei dati personali nei confronti di un’azienda che geolocalizzava i propri dipendenti in smart working segna un importante punto di svolta nel dibattito sulla sorveglianza digitale dei lavoratori. La peculiarità del caso risiede nel fatto che l’azienda riteneva di essere in regola avendo ottenuto l’approvazione dai sindacati per l’utilizzo della piattaforma di tracciamento. (Cyber Security 360)
Su altre testate
Con la Newsletter n. L’Azienda, in particolare, rilevava la… (Fiscal Focus)
Dall’istruttoria è infatti emerso che tale azienda effettuava un monitoraggio dei propri dipendenti per verificare l’esatta corrispondenza tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale di smartworking, anche in base a specifiche procedure di controllo mirato. (DB - Non solo Diritto Bancario)
Con il provvedimento 135 del 13 marzo 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha dichiarato illecita la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working: ecco tutti i dettagli. (lentepubblica.it)

n. Con Newsletter 8 maggio 2025, prot. (MySolution)
Dall’istruttoria, fa sapere il Garante, è emerso che l’azienda effettuava un monitoraggio dei propri dipendenti per verificare l’esatta corrispondenza tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale di smart working, anche in base a specifiche procedure di controllo mirato. (Il Fatto Quotidiano)
Il Garante per la protezione dei dati personali, nella Newsletter n. 533 del 21 marzo 2025, ha affermato che il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti in smart working. (Dottrina Per il Lavoro)