Il monito di Locatelli: “Omicron può provocare patologie gravi”

CorrierePL SALUTE

“La scelta dell’obbligo vaccinale per gli over 50 – ha concluso il coordinatore del Cts – ha un suo solido fondamento scientifico e i 2,3 milioni di italiani non ancora vaccinati per i quali è stato previsto trovano protezione proprio grazie a questo obbligo”

Lo ha ricordato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Secondo uno studio riguardante il Sudafrica – ha spiegato Locatelli -, i morti per la variante Omicron nel Paese sono stati 256, in larga maggioranza di over 60 a conferma di come il fattore età abbia un sua evidente incidenza“. (CorrierePL)

Se ne è parlato anche su altri media

“La scelta dell’obbligo vaccinale per gli over 50 – ha concluso il coordinatore del Cts – ha un suo solido fondamento scientifico e i 2,3 milioni di italiani non ancora vaccinati per i quali è stato previsto trovano protezione proprio grazie a questo obbligo”. (EOS Sistemi avanzati scrl)

Il messaggio che la variante Omicron “si connoti dall’incapacità di provocare la malattia grave non è corretto, è meno pericolosa di Delta ma ha la capacità di indurre la patologia grave e anche fatale”. (TgVerona)

– Sul dilagare di Omicron “non abbiamo ancora l’ultima rilevazione, ma le anticipo che sicuramente è ormai maggioritaria in tutta Italia. Allora – conclude Lopalco – meglio impegnarsi per mettere a punto dei vaccini polivalenti (Dire)

Chigi Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it Lo ha affermato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. (Quotidiano di Puglia)

“I risultati in Gran Bretagna”, si legge in una ricerca, “indicano una riduzione significativa nell’efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica da Omicron rispetto a quella da Delta dopo due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca. (Telemia)

Le analisi suggeriscono una protezione contro l'infezione con Omicron dell'ordine di solo «dal 30 al 40%» dopo la terza dose. Altro punto importante, la terza dose protegge ancora ampiamente dai rischi delle forme gravi, comprese quelle legate a Omicron. (Il Gazzettino)