John Elkann e l’acquisto di Repubblica e Stampa

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Il gruppo Gedi ha come primo azionista la famiglia De Benedetti con il 43,8% delle quote.

John Elkann compra Repubblica e La Stampa. L’operazione che vedrebbe Exor acquisire il controllo di Gedi con questo schema dovrà necessariamente passare attraverso un’Opa.

Un mese fa Carlo De Benedetti aveva dichiarato pubblicamente di voler riprendere il controllo del suo ex gruppo editoriale sfilandolo ai figli. (next)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La Stampa, 31-11-2019. Stabilità e rispetto dell’indipendenza redazionale: saranno questi, secondo fonti vicine a John Elkann i punti chiave del progetto imprenditoriale che punta alla trasformazione di Gedi e che non prevede alcuna ipotesi di spezzatino ma neanche «suggestioni nostalgiche». (Primaonline)

In serata la conferma ufficiale: alla Exor degli Agnelli la quota di controllo della Gedi (25 testate e le radio, più redditizie), seguirà l’uscita dalla Borsa. Nel giornale simbolo, Repubblica, non vogliono crederci. (Il Fatto Quotidiano)

L'operazione è rivoluzionaria per la famiglia De Benedetti. La holding della famiglia De Benedetti venderà il 43,78% del capitale di Gedi a Exor per 102,4 milioni di euro. (Yahoo Finanza)

Elkann affiancherebbe Gedi a The Economist, il settimanale economico britannico del quale è primo socio con il 43,4%. La conferma ufficiale in una nota della Cir: "Su richiesta della Consob, Cir informa che sono in corso discussioni con Exor concernenti una possibile operazione di riassetto dell'azionariato di Gedi che condurrebbe all'acquisizione del controllo su Gedi da parte di Exor". (ilBianconero)

Exor punta alla scalata del gruppo De Benedetti. Il cda di Cir è convocato lunedì per esaminare l'operazione che cambierebbe parte degli assetti dell'editoria italiana. (Calciomercato.com)

Non c'è soltanto la conclusione (almeno sulla carta) di un duro scontro familiare dietro la decisione di Marco e Rodolfo De Benedetti di cedere il gruppo Gedi (cui fanno capo L'Espresso, Repubblica, La Stampa e i quotidiani locali ex Finegil). (Il Messaggero)