Roma, la protesta dei lavoratori dello spettacolo davanti al Teatro dell’opera

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Alcune centinaia di attori, ballerini, coristi e molti lavoratori saltuari hanno chiesto al Governo riaperture in sicurezza dei luoghi della cultura e dello spettacolo, ammortizzatori sociali per i lavoratori di questi settori ormai da un anno in profonda crisi, nuovi ristori e investimenti.

La protesta è stata aperta dall’Inno di Mameli cantato dai corsiti del Teatro

Alcune centinaia di attori, ballerini, coristi e molti lavoratori saltuari hanno chiesto al Governo riaperture in sicurezza. (LaPresse)

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Lo dice Cecilia Muraro, rappresentate di Adl Cobas alla manifestazione dei lavoratori dello spettacolo che si è tenuta a Bologna questo pomeriggio.”Non deve essere una falsa partenza come quella dell’estate o una ripartenza dove c’è ancora lavoro nero o lavoratori sfruttati”, aggiunge Muraro che poi conclude: “Siamo qui per chiedere un tavolo vero di riforma per lo spettacolo, uno dove non ci sia solo Franceschini, ma anche il Mise e il ministero del Lavoro: parliamo di lavoro nella cultura”. (LaPresse)

Una delegazione è stata successivamente ricevuta in prefettura. I musicisti presenti, tutti del Teatro Carlo Felice, hanno eseguito l’Inno di Mameli. (LaPresse)

Napoli, 23 feb. (LaPresse)

Corteo per le strade di Roma: "Servono tutele". Alcune centinaia di lavoratori dello spettacolo e della cultura hanno attraversato il centro di Roma in un corteo che, partito dal Teatro Argentina ha raggiunto piazza di Montecitorio per portare una lettera simbolica al neo presidente del Consiglio, Mario Draghi. (LaPresse)

Le persone presenti hanno chiesto la riapertura entro pochi giorni di bar e ristoranti anche la sera, chiedendo eventualmente una ‘patente di immunità’ ai clienti “Non ci stiamo, scendiamo nelle piazze e dimostriamo di essere cittadini” dicono i manifestanti dal palco. (LaPresse)

La proroga del divieto decisa dal Cdm è fino al 27 marzo. Spostamenti vietati tra una Regione e l’altra, di qualsiasi colore, ancora per 30 giorni, cioè fino al 27 marzo. “In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica”, si legge nella nota di palazzo Chigi, viene prolungato al 27 marzo lo stop agli spostamenti tra Regioni e province autonome. (LaPresse)