Cartello… d’acciaio

AlVolante ECONOMIA

Il fatto è che non ci sono stati negoziati individuali fra società automobilistiche e fornitori, violando le norme sulla libera concorrenza.

INCONTRI NON CONSENTITI - Tra il 2004 e il 2013, ha spiegato l’authority, le tre case avrebbero organizzato incontri con rappresentanti dei produttori di acciaio.

Comunque, ha chiosato l’antitrust, la multa complessiva è leggera: l’acciaio in questione rappresenta meno dell'1% del valore finale di un'auto. (AlVolante)

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Quindi, parte dei soldi uscirà ed entrerà nelle medesime tasche, come già successo in passato per altre sanzioni elevate ai costruttori in questione. È quanto ha deciso l’autorità antitrust tedesca, accusando i tre colossi teutonici di comportamenti anticoncorrenziali. (Il Fatto Quotidiano)

Per chiudere il procedimento avviato dal Bundeskartellamt, le tre aziende automobilistiche hanno accettato di pagare l'ammenda. L'indagine tedesca è slegata dall'inchiesta avviata dalla Commissione Europea per contestare un cartello tra le tre aziende automobilistiche tedesche sull'adozione delle tecnologie per la riduzione delle emissioni. (Quattroruote)

Cioè fino a quando l'Antitrust tedesco ha indagato ufficialmente le case costruttrici. LE MULTE — Tutte e tre le case costruttrici hanno ammesso i fatti e accettato le multe, per un totale di 100 milioni di euro. (La Gazzetta dello Sport)