***Italia: Ocse alza stima pil 2021 a +6,3% (da 5,9%) e 2022 a +4,6% (da 4,1%) - Il Sole 24 ORE

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Nell'outlook provvisorio pubblicato a settembre, l'Ocse aveva previsto una crescita dell'economia italiana al ritmo del 5,9% nel 2021 e del 4,1% nel 2022.

Sono le stime contenute nel nuovo outlook pubblicato oggi dall'organizzazione di Parigi.

Inoltre, una graduale ascesa dell'occupazione dovrebbe sostenere una crescita costante dei consumi.

Infine, osserva l'Ocse, una crescita piu' elevata nel medio termine e' necessaria per abbassare il debito pubblico

***Italia: Ocse alza stima pil 2021 a +6,3% (da 5,9%) e 2022 a +4,6% (da 4,1%). (Il Sole 24 ORE)

Su altre fonti

Questo, almeno sempre secondo le ultime stime, dovrebbe avere una crescita del 5,2 nel 2021, del 4,3% nel 2022 e del 2,5% nel 2023. Numeri che, come abbiamo detto anche per quanto riguarda l’Italia, possono essere riviste in queste ultime settimane (News Mondo)

La sentenza dell’Ocse è netta: "Il problema. di Claudia Marin. ROMA. Italia locomotiva della ripresa, europea e mondiale, che chiude il 2021 con una crescita Pil del 6,3 per cento. Crescita che, è vero, è dovuta anche al rimbalzo post–Covid, condizione che però tutto il mondo ha attraversato. (Quotidiano.net)

Seppur inserite in un quadro generale di cautela, le stime di crescita pubblicate dall’Ocse nel suo aggiornamento delle Prospettive economiche indicano un impulso che per quanto forte appare ancora sbilanciato. (Tag24 - Radio Cusano Campus)

Il rimbalzo dell’Italia. Le incognite Omicron e inflazione (La Repubblica)

Secondo le previsioni dell'organizzazione internazionale, dopo un rimbalzo del 5,6% quest'anno (5,7% nella stima precedente), la crescita globale annua del pil.; Italia promossa, l'economia globale un po' meno. (Milano Finanza)

Diversi elementi sono alla base della spirale perversa che si è determinata: la rapida decompressione dei consumi familiari, congelati nelle fasi più complicate, ma adesso in condizione di alimentare rapidamente la domanda di beni e servizi; la crescita anomala della domanda di input produttivi legata alla rapida ripartenza delle attività manifatturiere in tutto il mondo;il movimento speculativo borsistico che si è generato sulle commodities; il protagonismo del gigante cinese nel mercato dei materiali Roma, 3 dic. (LaPresse)