0513131: per le urgenze sanitarie minori dopo le 20, telefona! — Azienda USL di Bologna
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Per le urgenze minori, come ad esempio mal di testa, arrossamento/bruciore agli occhi, mal di denti, contratture muscolari, dopo le ore 20 l’Azienda USL di Bologna invita i cittadini a telefonare allo 0513131, numero telefonico unico della Continuità Assistenziale. Nella fascia notturna, quando il consiglio telefonico non sarà sufficiente, il cittadino, previa valutazione del medico, potrà essere visitato a domicilio o invitato a presentarsi in ambulatorio. (Azienda USL di Bologna)
La notizia riportata su altri giornali
Dopo un lungo confronto tra l’Ausl e le rappresentanze dei lavoratori di Fp Cgil, Uil Fpl, Cisl Fp la conclusione non soddisfa i sindacati che, comunque, hanno deciso di sospendere momentaneamente lo stato di agitazione in attesa della conclusione del periodo di verifica relativa al funzionamento del nuovo assetto. (Il Resto del Carlino)
Dal primo di luglio i Centri di assistenza e urgenza di San Lazzaro, Casalecchio e del Navile chiuderanno alle 22, con l’ultimo accesso per i cittadini alle 20 come preannunciato dall’Ausl ai sindacati a fine maggio. (la Repubblica)
Sono intervenuti Marilena Pillati, sindaca di San Lazzaro, Giovanni Catrini, assessore alla Sanità di Ozzano, e Michele Baccarini, direttore Ausl Savena Idice. Cau di San Lazzaro: una serata di chiarezza, quella di martedì sera, numeri e futuro per la sanità territoriale. (Il Resto del Carlino)

Cosa cambia dal primo luglio, di notte, nei Cau? "I Centri assistenza urgenza di Navile, Casalecchio e San Lazzaro non saranno chiusi di notte: il cittadino ha questa garanzia. Lo assicura Michele Meschi, direttore sanitario dell’Ausl di Bologna (Il Resto del Carlino)
Ora l’Ausl apre alle esigenze dei cittadini – soprattutto in vista di un’estate torrida – e invita chi ha “urgenze minori, come ad esempio mal di testa, arrossamento/bruciore agli occhi, mal di denti, contratture muscolari” a telefonare al numero 0513131 a cui risponde la guardia medica (che ora si chiama ‘continuità assistenziale’). (Il Resto del Carlino)