Il 'caso' del porto di Trieste finisce anche in Aula

Il Friuli INTERNO

La manifestazione no Green Pass in programma domani a Trieste si farà, ma i lavoratori dello scalo portuale giuliano aprono al dialogo chiedendo di rinviare di 15-20 giorni l'introduzione dell'obbligatorietà.

Nel frattempo, il Consiglio regionale si farà parte attiva per favorire la mediazione, ben intesa la salvaguardia prioritaria della salute pubblica.

Appare evidente a tutti la difficoltà di applicazione in termini tecnici del decreto green pass in quanto, tra l'altro, le agende delle strutture abilitate sono tutte piene. (Il Friuli)

Ne parlano anche altri media

Una situazione alla quale, forse, solo la conferenza del presidente dell’Autorità portuale saprà far chiarezza e che è ora in corso “Chi vi parteciperà – ha dichiarato il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, a Il Piccolo – compie reato di interruzione di pubblico servizio”. (TRIESTEALLNEWS)

La minaccia di blocco a oltranza del porto di Trieste resta al centro dell'agenda politica. Non mettiamo a repentaglio tutti questi sforzi: il porto deve funzionare". (Il Friuli)

In merito al rifiuto di annullare la protesta nonostante le aziende abbiano dato la disponibilità di pagare il costo del tampone, Volk chiarisce: "Perché solo ai lavoratori portuali? Sciopero no Green Pass, la protesta dei lavoratori portuali si allarga. (la Repubblica)

Sarà blocco totale, dice il comunicato congiunto, però non sarà impedito l’ingresso a chi desidera recarsi al lavoro, e pazienza per la contraddizione in termini Nella sua stanza, Volk si definisce «comunista che si trova meglio con i fascisti» e sostiene che la Clpt è «una ricca maionese». (Corriere della Sera)

Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l'obbligo del Green pass, Volk anticipa che "nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Anche perché la linea, questo il messaggio che fonti di governo continuano a ribadire, non cambia: si va avanti con il green pass (ilmessaggero.it)

Il Clpt non siede ai tavoli nazionali e per questo deve agganciarsi di volta in volta alle iniziative di altre sigle per poter convocare regolarmente uno sciopero. Non è ancora il blocco a oltranza, ma si tratta di sei giorni di attività ferme, posto che il Clpt ha annunciato picchetti per impedire l’ingresso di chiunque in porto. (Il Piccolo)