Perché Trump ha messo in pausa i dazi: grande fuga dal dollaro, titoli di Stato sotto tiro e 14.500 miliardi volatilizzati in cinque giorni

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Corriere della Sera ESTERI

Dopo 18 mila miliardi di dollari di valore azionario spazzato via dal suo ingresso alla Casa Bianca, dopo 14.500 miliardi volatilizzati dalle borse mondiali solo nei cinque giorni lavorativi dall’annuncio dei dazi «reciproci» — perdite medie per oltre 50 mila dollari per ogni americano sul risparmio in azioni — Donald Trump tenta la prima marcia indietro. Quando ne ha dato l’annuncio lui stesso ieri, la capitalizzazione di mercato sparita nelle prime undici settimane della sua presidenza era simile al prodotto lordo della Cina: la prima (di gran lunga) economia al mondo per volumi di produzione. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Trump ha cominciato il suo secondo mandato con livelli di popolarità più alti che in ciascun punto del primo incarico da presidente. Le due settimane hanno visto le mosse dell'amministrazione sui dazi che hanno messo le borse mondiali sulle montagne russe. (Corriere del Ticino)

In questa edizione: Cina, controdazi al 125% e mano tesa all'Ue, Migranti in Albania, nuova polemica politica, Alberto Stasi ottiene la semilibertà, Bufera Serie A, 12 indagati per scommesse. (Tgcom24)

Chi ancora si illude che l’epoca dell’egemonia statunitense sia tramontata farebbe bene a guardare dove vanno a finire le automobili tedesche, giapponesi, coreane. Perché il mito del “mercato globale” resta, appunto, un mito quando si scopre che le sorti dei più grandi costruttori d’auto stranieri dipendono dalle vendite fatte a stelle e strisce. (DiariodelWeb.it)

La tregua di tre mesi all’applicazione dei dazi americani rinfranca, seppure momentaneamente, i produttori italiani. I soci della… (La Stampa)

Come cambierà il commercio internazionale con le nuove tariffe Usa (Startmag)

Il manifesto economico del Trump-2 ha trovato il suo compimento con il Liberation Day. Il 2 aprile 2025 era stato proclamato dalla Casa Bianca come il giorno dell’emancipazione, quello in cui gli Stati Uniti si sarebbero liberati dal giogo commerciale imposto da altri Paesi. (Il Fatto Quotidiano)