La semaglutide può ridurre il rischio di morte per tutte le cause naturali: i dati sul farmaco contro il diabete
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Uno studio su più di 17.000 persone obese o in sovrappeso ha evidenziato che l'assunzione di semaglutide non solo riduce il rischio di morte per cause cardiovascolari, ma anche il tasso di mortalità per tutte le cause. Tra queste rientrano anche le infezioni, come quelle determinate dal Covid-19, durante i mesi della pandemia (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri giornali
I risultati del nuovo studio. (Fanpage.it)
CANDIDATI PER QUESTO LAVORO » Orienta spa ricerca per azienda alimentare di Umbertide addetti al confezionamento, imballaggio e smistamento prodotti. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
La semaglutide è un farmaco di recente sviluppo che ha catturato l’attenzione sia della comunità medica che del pubblico generale per le sue straordinarie capacità di gestione del diabete di tipo 2 e perdita di peso. (Microbiologia Italia)
Roma, 2 settembre – Semaglutide, l’anti-diabetico agonista dell’ormone glucagon-like peptide-1 (Glp-1) sviluppato dalla danese Novo Nordisk, è ormai pervenuto a imperitura fama planetaria (insieme a molecole consimili) per i risultati che garantisce non solo nella cura del diabete, obiettivo terapeutico per il quale è nato, ma anche nel trattamento dei pazienti obesi (con indice di massa corporea superiore a 30.0 kg/m2) e – soprattutto – come risposta “miracolosa” alla domanda delle centinaia di milioni di persone in sovrappeso che desiderano dimagrire e sono rimaste deluse dai risultati insoddisfacenti ottenuti con le diete più diverse e la faticosa pratica di attività fisiche mirate. (RIFday)
Recentemente questa molecola è salita agli onori della cronaca anche per i suoi effetti positivi sulla perdita di peso e sulla gestione di alcune forme di insufficienza cardiaca. Riflettori puntati su Tirzepatide, farmaco innovativo sviluppato da Eli Lilly per il trattamento del diabete di tipo 2. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Alcuni quotidiani inglesi di sabato riportano una nuova scoperta secondo cui Ozempic o Wegovy potrebbero, come afferma il Times, essere in grado di «rallentare l'invecchiamento biologico». (Corriere della Sera)