Clamoroso: la variante omicron è già sparita - La Voce di Rovigo

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Immediata la preoccupazione, poiché questa nuova variante avrebbe potuto unire la contagiosità di omicron alla gravità delle forme di malattia indotta propria di delta.

Ma immediate anche le polemiche nel mondo dei ricercatori, molti dei quali non avevano gradito un annuncio fatto prima ai media che ai colleghi, per consentire, da parte di questi, anche possibili confutazioni.

Tutto era cominciato quando un ricercatire cipriota, analizzando 24 casi di Covid a Cipro, aveva dichiarato ai media di aver scoperto una presunta variante ibrida che costituirebbe una fusione di delta e omicron, da qui il nome "deltacron". (La voce di Rovigo)

Ne parlano anche altri giornali

La notizia era stata ripresa da tanti giornali italiani, che avevano utilizzato toni allarmistici per parlare di una possibilità che necessitava ancora di conferme e accertamenti. Deltacron era il nome dato ad una ipotetica nuova variante del coronavirus SARS-CoV-2, rilevata appunto a Cipro e che avrebbe avuto un background genetico simile alla variante Delta, così come alcune delle mutazioni di Omicron (da cui il nome Deltacron). (MeteoWeb)

Per la prima volta in Veneto sono stati individuati due casi di doppio contagio Covid da variante Delta e Omicron . Al 20 dicembre scorso la prevalenza di Omicron in Veneto si fermava appena all'8,2%, si sta diffondendo molto rapidamente (ilgazzettino.it)

Il più delle volte si tratta di semplici errori di sequenziamento, che non sono rari nel momento in cui diverse decine di campioni vengono analizzate in parallelo È questo il sospetto che con sempre con più insistenza circola nella comunità scientifica. (Tiscali.it)

Non si tratterebbe però di una nuova mutazione virale bensì della presenza di entrambe nella stessa persona. Nel sequenziamento della malattia si troverebbero, come spiega la direttrice dello Zooprofilattico, le mutazioni di entrambe le varianti. (la VOCE del TRENTINO)

Periodicamente viene redatto un report e gli ultimi risultati mostrano la presenza della variante Omicron nel 66% dei 316 campioni processati. Tra questi, sono stati identificati due casi di co-infezione da varianti Delta e Omicron. (ilmessaggero.it)

Inoltre, il doppio contagio non deve spaventare: "L'infezione non risulta essere più grave di quello che farebbe singolarmente ogni variante" dice la dottoressa Ricci Tra questi, sono stati identificati due casi di co-infezione da varianti Delta e Omicron: oltre a quello trentino, c'è anche un campione appartenente ad un paziente residente in provincia di Padova, dove ha sede il laboratorio. (TrentoToday)