Massimo Galli: "Siamo in guaio grosso. Tentato da Lockdown"

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Poi annuncia una pausa dalle apparizioni in tivù: " Sto pensando ad un lockdown personale di 2 o 3 settimane ".

Se quello che è stato programmato con tutta l’Europa non si verifica, siamo in un grosso guaio ", afferma con tono solenne il primario del Sacco.

Una produzione rapida in Italia?

Ma il professor Galli non ci sta e all'idea di un siero made in Italy scuote la testa: " Bisogna pensare ad una exit strategy che ci garantisca alternativa. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri giornali

Non ho la palla di cristallo” Di. Più di 1400 studenti di 22 scuole da tutta Italia si sono collegati per ‘crescere in emergenza’. Covid, Galli: “Vaccinare tutti il prima possibile. (Orizzonte Scuola)

Nei giorni scorsi Galli è stato smentito anche dalla dirigenza del Sacco di Milano, ospedale dove lavora da tempo La variante inglese non è più letale". (Corriere dello Sport.it)

Lo stesso virologo infatti aveva spiegato: “La situazione non mi lascia più margini di tempo e ho una quantità di cose urgenti di cui dovermi occupare”. Il virologo Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, sta pensando di non comparire più in tv e non rilasciare interviste “per due-tre settimane” e di prendersi così un “personalissimo lockdown“. (Il Fatto Quotidiano)

La produzione del vaccino non si allestisce in due minuti, gli impianti non sono semplici da mettere in piedi da un giorno all’altro «Credo di essere sempre stato coerente nelle posizioni che ho portato – ha aggiunto – e molte cose che ho preconizzato si sono avverate. (Open)

Galli, al di là delle allusioni al lockdown personale, rivendica una coerenza di fondo avuta nell’arco di questi 12 mesi nell’esprimere le proprie posizioni: “Credo di essere sempre stato coerente nelle posizioni che ho portato e molte cose che ho preconizzato si sono avverate“, ha fatto notare. (Leggilo.org)

Se devo attenermi ai dati del laboratorio di ricerca che dirigo, negli ultimi giorni i casi sono molto spesso legati a varianti covid". Anche se a Milano non ci sono ancora segnali pesantissimi, in altre aree della regione i problemi sono seri" (Adnkronos)