Le due ragioni del viaggio italiano alla Casa Bianca
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Da oltre un secolo gli Stati Uniti vengono riconosciuti come la nazione più potente e democratica del mondo. I bilanciamenti costituzionali regolano i poteri del suo presidente, la libertà, la tecnologia, la capacità militare, la concentrazione di cervelli arrivati da ogni continente ne hanno fatto un campione indiscutibile. «Se Mussolini avesse visto l’elenco telefonico di New York – diceva Giovanni Ansaldo – non sarebbe mai entrato in guerra». (Il Mattino)
La notizia riportata su altri giornali
Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, in collegamento da Osaka con la conferenza stampa di chiusura del Salone del Mobile di Milano. Il 17 aprile in Usa ci sarà "Giorgia Meloni su invito americano e l'Italia potrà dare un contributo importante per spingere nella direzione di una trattativa e non di una guerra commerciale. (Tiscali Notizie)
Per l'Europa inizia una settimana decisiva nella partita sui dazi varati e poi congelati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Oggi il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, sarà a Washington per dare il via alle trattative con la Casa Bianca (Tiscali Notizie)
ROMA – La premier Giorgia Meloni giovedì si recherà alla Casa Bianca a Washington per incontrare il presidente Usa, Donald Trump. Il giorno successivo, di ritorno in Italia, sarà la volta del vicepresidente J. (Agenzia Dire)
– La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier italiana Giorgia Meloni “sono in contatto regolarmente. La presidente è in costante contatto con tutti i leader” degli Stati membri. (Askanews)
L'agenda della premier diffusa da Palazzo Chigi, oltre a confermare la missione a Washington di giovedì con il bilaterale alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, fissa per venerdì il faccia a faccia a Palazzo Chigi con il vicepresidente statunitense J. (rtl.it)
La Meloni, sempre più protagonista sulla scena internazionale, decolla verso gli Stati Uniti per incontrare Donald J. Gli economisti si grattano la testa, mentre i diplomatici cercano di farsi passare la nausea a forza di smorfie. (LaC News24)