G8, Placanica: "Ricordo quel giorno terribile, una tragedia per due ragazzi"

Adnkronos INTERNO

Purtroppo ne ho subite tante nella vita, ma la cosa più brutta è stato dover sparare.

"Io ho chiesto scusa non come assassino ma come una persona che ha avuto un trauma in servizio", ha aggiunto Placanica

Così Mario Placanica intervistato dal direttore dell'Adnkronos Gian Marco Chiocci nel corso del convegno dal titolo 'Dal G8 di Genova a Roma.

"La cosa più brutta è stato dover sparare, ma ero un Carabiniere". (Adnkronos)

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Sono stato fra i firmatari del ricorso, che ha condannato lo Stato Italiano per non aver fatto giustizia sul caso come previsto dalle norme europee. di Piero Ceccatelli. “Al G8 di Genova ero nella caserma Diaz assieme ad altre 92 persone, come me tutte pestate ed arrestate. (Luce)

"Inoltre trovo veramente incommentabile - conclude Berrino - il silenzio della sinistra istituzionale che non ha condannato lo striscione offendendo così la memoria di nostri connazionali, tra cui Norma Cossetto, che hanno trovato la morte per odio ideologico dei comunisti titini” Si tratta dell’ennesima situazione di negazionismo delle foibe, una tragedia per troppi anni sottaciuta o minimizzata ma finalmente adesso conosciuta da tutti". (LaVoceDiGenova.it)

Placanica, visibilmente provato, ha ricordato l’evento tragico “che è successo a due ragazzi, due ragazzi giovani. Così Mario Placanica intervistato dal direttore dell’Adnkronos Gian Marco Chiocci nel corso del convegno dal titolo ‘Dal G8 di Genova a Roma (Entilocali-online)

E poi la questione che è stata purtroppo centrale prima, durante e dopo il G8: la repressione del dissenso e la tenuta della democrazia. A differenza del Buffalo Bill cantato da De Gregori, quella generazione non ha firmato il contratto col circo. (Estense.com)

Lungo il cammino, luogo per luogo, abbiamo affrontato questioni sociali e ambientali del momento, con visite guidate e incontri con singoli e associazioni". La marcia da Bolzaneto alla scuola Diaz, toccando i luoghi simbolo delle giornate del luglio 2001, è un altro segnale che "un nuovo mondo è necessario" (Primocanale)

Un fiorire di musica militante, in cui i diritti erano cantati, le lotte e l’antifascismo si legavano ai volti della musica indipendente, perfino il concerto del Primo Maggio sembrava un mezzo per sognare quel cambiamento. (Il Manifesto)