Iran, Pakhshan Azizi aspetta il boia nella prigione di Evin

Iran, Pakhshan Azizi aspetta il boia nella prigione di Evin
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Il Dubbio ESTERI

Per Pakhshan Azizi è questione di giorni, ore, questione di vita o di morte. Aspetta il boia nel famigerato carcere di Evin, a Teheran, dove è detenuta come prigioniera politica: lo scorso 8 gennaio, nelle stesse ore in cui Cecilia Sala veniva liberata e rientrava a Roma, la Corte Suprema della Repubblica islamica ha confermato la sua condanna a morte per impiccagione. Il tribunale rivoluzionario di Teheran, che ha emesso il suo verdetto nel luglio del 2024, la accusa di “ribellione attraverso l’appartenenza a gruppi di opposizione”. (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per quanto riguarda la mancata risposta alle eccezioni sollevate, l’avvocato ha affermato che “nessuna delle obiezioni in relazione al caso Bakhshan Azizi ha ricevuto risposta dalla Corte suprema, bensì state ignorate, così come le palesi carenze nelle indagini, nelle prove e nei documenti in generale”. (Notizie Geopolitiche)

Sala, dopo aver trascorso 21 giorni in isolamento nel carcere di Evin, è finalmente decollata da Teheran per arrivare (Io Donna)

L'Organizzazione Hengaw per i diritti umani, una Ong di esuli iraniani con base in Norvegia, e particolarmente attenta ai diritti dell’etnia curda, pubblica un rapporto completo che documenta l'allarmante portata delle violazioni dei diritti umani in Iran nel 2024. (Nessuno tocchi Caino)

IL VIDEO. L'ufficio Onu per i diritti umani: in Iran 900 esecuzioni nel 2024

«Sapere che Cecilia è a casa mi ha fatto tirare un respiro di sollievo. Nulla, infatti, era scontato perché quello che sta accadendo in Iran è qualcosa di assolutamente abominevole, odioso, raccapricciante». (ilmessaggero.it)

. Secondo Iran Human Rights (IHR), nel 2024 si è registrato il più alto numero di donne giustiziate in 17 anni (31). Secondo IHR, dal 2010 al 2024, in Iran sono state giustiziate almeno 241 donne: 114 sono state giustiziate per omicidio, 107 per reati legati alla droga, quattro per accuse legate alla sicurezza e 16 per accuse sconosciute. (Nessuno tocchi Caino)

Un numero in aumento rispetto alle esecuzioni segnalate nell'anno precedente, 853.Parlando in una conferenza stampa a Ginevra, la portavoce dell'Ufficio per i diritti, Liz Throssell, ha dichiarato che la maggior parte delle esecuzioni sono avvenute per "reati legati alla droga, ma sono stati giustiziati anche dissidenti e persone collegate alle proteste del 2022". (il Dolomiti)