L’analisi / La svolta che si impone all’Europa
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L’anno appena trascorso ha segnato uno spartiacque rispetto al passato. Il paventato ritorno ad un sistema di economie chiuse, frutto di una politica aggressiva di dazi, specchio della guerra commerciale tra Usa e Cina rappresenta una dura realtà con la quale occorre confrontarsi. A ciò si aggiungano gli effetti del crescente divario tra i tassi di crescita anche all’interno dei sistemi economici tradizionali e dell’esplosione della crisi del settore dell’automotive, che sta mettendo in ginocchio l’Europa. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
“Per prima cosa i fondamentali dell’economia sono buoni, l’inflazione è diminuita, la spesa è aumentata i consumi restano forti e i tassi d’interesse sono scesi e scenderanno ancora. Dopo un 2024 positivo, secondo Paul Donovan, chief economist di Ubs Global Wealth Management, anche il 2025 inizia sotto una buona stella, nonostante l’incertezza geopolitica e l’arrivo di Donald Trump alla presidenza Usa. (la Repubblica)
Sarà una presidenza «spiccatamente identitaria», quella di Donald Trump che il 20 gennaio si insedierà alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, dice Domenico Lombardi, economista e direttore del Policy Observatory presso la School of Government della Luiss. (Italia Oggi)
L’Europa si prepara a vivere un’ecatombe economica come non se ne vedevano dai tempi della crisi del 2007-2008, e il ritorno di Trump alla Casa Bianca rischia di essere l’innesco perfetto. Non è tanto per i dazi sull’Europa in sé – che pure faranno male – ma per il devastante effetto domino che ne deriverà. (L'HuffPost)
In queste ore la stampa si concentra sulle "relazioni pericolose" tra Trump ed Elon Musk (padre di Tesla e patrigno di Twitter, divenuto X). Si parla del pericolo censura, di controllo sociale, di "nuovi oligarchi del web", ma nessuno pose il problema quando Meta (la società che possiede Whatsapp, Facebook e Instagram) faceva censura durante l'Era Biden. (ByoBlu)
Il 2025 viene considerato da tutti l’anno di Donald Trump. Il presidente eletto mira a far approvare il più rapidamente possibile il suo progetto di tagli fiscali e ciò provocherà un ulteriore peggioramento dei conti pubblici americani. (Corriere del Ticino)
Questa posizione creò tensioni con governi europei, in particolare con la Germania di Angela Merkel, ma trovò anche consenso in alcuni settori, dove si riteneva giusto un maggiore equilibrio nei costi della sicurezza comune. (Gazzetta Sarda)