Columbia espelle alcuni studenti pro-palestinesi

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La Columbia University ha espulso o sospeso alcuni degli studenti che hanno partecipato alle proteste pro-palestinesi dello scorso anno, inclusi quelli che hanno occupato la Hamilton House. Lo ha annunciato l'ateneo, sottolineando che ad alcuni studenti è stato revocato il titolo di studio. La decisione segue l'arresto da parte delle autorità dell'attivista Mahmoud Khalil, ritenuto l'organizzatore delle proteste. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Gli arresti Avevano magliette rosse con le scritte "Not in our name" e "Jews say stop arming Israel" e intonavano cori per il rilascio dell'attivista pro-Palestina Mahmoud Khalil, accusato di aver guidato le manifestazioni alla Columbia University. (Today.it)
La Columbia University ha espulso o sospeso alcuni degli studenti che hanno partecipato alle proteste pro-palestinesi dello scorso anno, inclusi quelli che hanno occupato la Hamilton House. Lo ha annunciato l’ateneo, sottolineando che ad alcuni studenti è stato revocato il titolo di studio. (Open)
Gli Stati Uniti hanno presentato a Israele e Hamas una nuova proposta per estendere il cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la nuova iniziativa include un cessate il fuoco a Gaza fino a dopo il Ramadam e la Pasqua ebraica, che finisce il 20 aprile, oltre alla ripresa degli aiuti umanitari a Gaza. (Il Sole 24 ORE)

Oltre 120 persone si erano date appuntamento nel grattacielo di Donald Trump sulla Fifth Avenue per sostenere i palestinesi e l'attivista Mahmoud Khalil, arrestato in questi giorni. Lo riferisce la CNN. (Corriere del Ticino)
Più di 120 persone si erano date appuntamento fuori dal grattacielo del tycoon per sostenere i palestinesi e per protestare contro l'arresto di Mahmoud Khalil, attività pro Gaza arrestato la settimana scorsa. (Il Giornale d'Italia)
“Liberate Mahmoud Khalil, liberate la Palestina”, hanno cantato centinaia di persone mentre facevano irruzione nella Trump Tower, il grattacielo nel cuore di New York di proprietà dell’attuale presidente degli Stati Uniti, per chiedere il rilascio di Mahmoud Khalil, lo studente di origini palestinesi che lo scorso anno ha contribuito a guidare le proteste contro Israele alla Columbia University. (la Repubblica)