Petrolio, Mosca contro il tetto. E Pechino la aiuta

la Repubblica ESTERI

L’embargo sulla vendita del petrolio russo in Europa è cominciato: come pure il tetto di 60 dollari al barile per il greggio russo trasportato, o assicurato, da compagnie europee verso Paesi terzi. La doppia misura, volta a ridurre gli incassi di Mosca dalla vendita di idrocarburi, irrita il Cremlino. «Non riconosceremo alcun massimale - ha detto Dimitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin -. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sono tutti da vedere gli effetti dell’embargo europeo all’acquisto di petrolio russo via mare e il tetto al prezzo del greggio di Mosca. (Sky Tg24 )

La Russia di Putin sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le proprie vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7 e UE. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, citando due funzionari a conoscenza del piano. (Borse.it)

Il primo fattore da osservare riguarda il comportamento dell'Opec+: se questo cartello di produttori, a cui la Russia partecipa come membro aggiunto e non organico, restringerà la produzione il pericolo sarà minore. (Italia Oggi)

Mosca ha risposto minacciando di non vendere più un goccio del suo Urals all’Europa. L’embargo contro il petrolio russo è entrato in vigore dalla giornata di ieri nell’Unione Europea. (InvestireOggi.it)

Il governo russo e le compagnie nazionali stanno. (Teleborsa)

E, fra l'incertezza sull'impatto che le nuove misure avranno, l'Opec+ - l'organizzazione dei Paesi esportatori di greggio - prende tempo e mantiene invariati gli attuali livelli di produzione, lasciandosi però la porta aperta a un intervento in qualsiasi momento a seconda delle condizioni del mercato. (ilmessaggero.it)