Incendio a Serpentara, le fiamme sfiorano i balconi: Roma brucia ancora

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Non si placa l’emergenza incendi a Roma, dove nella mattinata di domenica un nuovo rogo ha devastato un’area verde a Serpentara, lungo via Pian di Sco, minacciando da vicino le abitazioni. Le fiamme, alimentate da sterpaglie e vegetazione secca, hanno raggiunto un’intensità tale da lambire i balconi dei palazzi, come mostrano i video diffusi dai residenti, che ritraggono lingue di fuoco alte diversi metri. Il fumo, visibile a chilometri di distanza, ha costretto gli abitanti a tenere finestre serrate, mentre la polizia locale chiudeva al traffico parte della strada per agevolare i vigili del fuoco.

Quello di Serpentara è solo l’ultimo di una lunga serie di roghi che, nelle ultime due settimane, hanno messo in ginocchio la Capitale e i suoi dintorni. Secondo i dati dei vigili del fuoco, dal varo del piano Anti-incendio boschivo (Aib) 2025, sono stati registrati in media 19 interventi giornalieri solo nel territorio urbano, con un picco di 44 a Fiumicino. Un bilancio che, rispetto allo stesso periodo del 2024, segna un aumento del 55% negli interventi dentro Roma (476 contro 307) e del 34% considerando l’intera provincia (832 contro 620). Se a ciò si aggiungono i 290 roghi nelle altre zone del Lazio, il quadro diventa ancora più allarmante.

Già venerdì scorso, l’esplosione di un distributore di carburante a via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino, aveva riacceso i riflettori sulla fragilità del territorio, dove gli incendi – spesso di origine dolosa – si moltiplicano senza sosta. A Pratica di Mare, come in altre aree periferiche, i focolai continuano a divampare, lasciando dietro di sé terreni devastati e residenti esasperati. Le indagini, avviate per accertare le cause dei roghi, devono fare i conti con una situazione sempre più complessa, in cui siccità e incuria si intrecciano a possibili azioni criminali.