Due debolezze al posto di una forza: marchio M5s ai minimi storici e il "partito Di Maio" non convince (di D. Leo)

L'HuffPost INTERNO

Dopo tanti segnali, alla fine lo scisma dimaiano c’è stato sul serio, e ha portato con sé 11 senatori e 51 deputati, un tesoretto di ben 62 parlamentari che vanno a completare la lunga diaspora di ex pentastellati che dal 2018 hanno lasciato le fila del M5s: da 227 parlamentari alla Camera e 112 al Senato, adesso sugli scranni di Montecitorio siedono 104 deputati e 61 senatori a Cinque stelle, meno della metà del gruppo di partenza

(L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

Per loro, il “saluto” cortese e allo stesso tempo incalzante di Gianluca Castaldi, senatore e coordinatore del M5S Abruzzo: “Ringrazio Gianluca Vacca, Daniele Del Grosso e Primo De Nicola per il lavoro svolto come cittadini portavoce abruzzesi del MoVimento – Gli effetti della scissione di Luigi Di Maio dal M5S si fanno sentire anche in Abruzzo. (Il Capoluogo)

La scissione del Movimento potrebbe innescare altri movimenti e portare acqua al mulino del record dei record Non lo sono affatto, e siamo pur sempre di fronte a un meccanismo patologico che nessuno finora è riuscito a impedire. (Il Fatto Quotidiano)

Con l’ex consigliere regionale Maria Grazia Carbonari che gli scrive: "Siete una manica di poltronari, ma una matita vi seppellirà" Non impari dai successi, non impari dai premi, non impari dall’essere celebre, impari solo dalle ferite e dalle cicatrici. (LA NAZIONE)

La prima: le rovine “grilline” possono intasare lo stagno della politica, agitarne le acque per un certo tempo e poi essere assorbite dalle sabbie mobili di un sostanziale immobilismo. (la Repubblica)

La preoccupazione i cui rivoli scorrono fin fuori dal Palazzo suona più o meno così: Luigi Di Maio ha lasciato indietro, e dunque nel Movimento 5 stelle, alcuni occhi e alcune orecchie che da dentro possano monitorare movimenti e strategie di chi lì è rimasto, per poterle utilizzare a proprio vantaggio A metà strada tra una spy story all’amatriciana e una barzelletta c’è la scissione del Movimento 5 stelle. (L'HuffPost)

Considerando che il tempo stringe visto che l’attuale legislatura terminerà a marzo 2023, appare difficile che Luigi Di Maio possa dare vita in questo breve lasso di tempo a un nuovo partito. Creare dal nulla un nuovo partito capace in pochi mesi di presentarsi su tutto il territorio nazionale non è una impresa da poco (Money.it)