Sudan, Onu: "Oltre 400 persone uccise dai paramilitari delle Rsf"

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In Sudan oltre 400 persone sono state uccise nei recenti attacchi dei paramilitari delle Rapid Support Forces (RSF), secondo "fonti credibili" citate dall'Onu. "Il nostro team sudanese ha confermato 148 morti, ma questa cifra è molto sottostimata, poiché le nostre verifiche sono in corso", ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, aggiungendo che "fonti credibili hanno riferito di più di 400 morti". (Tgcom24)
Se ne è parlato anche su altri media
Con la guerra civile in Sudan che entra nel suo terzo anno, a pagare il prezzo più alto sono i bambini. Secondo quanto riferito dall’Unicef, che non esita a definire questo conflitto come la più grave emergenza attualmente in corso, negli ultimi 12 mesi il numero di minorenni che hanno bisogno di assistenza umanitaria è raddoppiato, passando dai 7,8 milioni dell’inizio del 2023 agli oltre 15 milioni di oggi. (la notizia)
Gaza è una striscia di terra chiusa e soffocante, dove i rumori della guerra e le urla di dolore risuonano più intensamente, mentre in Sudan il fragore della sofferenza si disperde in un territorio grande sei volte l’Italia. (La Stampa)
I Paesi del G7 hanno chiesto un cessate il fuoco nella guerra civile sudanese, si legge in una dichiarazione congiunta, mentre il conflitto entra nel suo terzo anno. (Tuttosport)

ROMA – Drammatico anniversario quello odierno per la popolazione del Sudan, Paese che il 15 aprile di due anni fa scivolava nella guerra civile, la quarta nei suoi quasi sette decenni di storia, che ha innescato “una delle peggiori crisi umanitarie del XXI secolo”, come hanno dichiarato le Nazioni Unite e ha ribadito anche Filippo Grandi, Alto commissariato delle nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). (Agenzia Dire)
In media, un bambino ogni 10 secondi è stato costretto a fuggire da casa da quando è iniziato il conflitto due anni fa. (Vita.it)
Secondo le ONG e le Nazioni Unite il Sudan si trova in una situazione estremamente critica, con spostamenti forzati su larga scala, fame e attacchi ai campi profughi. (Italia che cambia)