Aiuti a Kiev, palla a Mosca: la tregua di 30 giorni sul tavolo

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ESTERI

Lo strappo che si è consumato nello Studio Ovale due settimane fa tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, con il presidente americano che ha minacciato di bloccare gli aiuti militari all’Ucraina, sembra aver trovato una prima, parziale ricucitura. Un confronto durato nove ore, tenutosi a Gedda, in Arabia Saudita, ha visto seduti al tavolo negoziale rappresentanti di alto livello delle due parti. Da un lato, il segretario di Stato americano Marco Rubio e il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz; dall’altro, il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andrij Yermak, il ministro degli Esteri Andrij Sybiha e quello della Difesa Rustem Umerov. Al centro dei colloqui, la proposta statunitense di un cessate il fuoco di 30 giorni nel conflitto tra Ucraina e Russia, che Kiev ha accettato, spostando ora l’onere della decisione su Mosca.

«Ora la palla per la tregua in Ucraina è nel campo della Russia», ha dichiarato Rubio al termine dell’incontro, lasciando intendere che, in caso di rifiuto, la responsabilità del protrarsi del conflitto ricadrebbe interamente sul Cremlino. L’Ucraina, dal canto suo, ha mostrato apertura non solo alla tregua, ma anche a una sospensione parziale delle ostilità, concentrandosi sugli attacchi di droni, missili e operazioni nel Mar Nero. Una mossa che, secondo fonti vicine ai negoziati, potrebbe aprire la strada a ulteriori passi verso una de-escalation.

L’operazione diplomatica, affidata principalmente a Yermak, sembra aver prodotto risultati tangibili, almeno sul fronte ucraino. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, che ha incontrato Zelensky a Gedda, ha svolto un ruolo di mediatore, confermando il crescente impegno di Riad nel tentativo di trovare una soluzione al conflitto. Non è la prima volta che l’Arabia Saudita si offre come piattaforma per colloqui di pace: già in precedenza, Riad aveva ospitato negoziati tra Usa e Russia, ma questa volta il focus si è spostato sul dialogo diretto tra Washington e Kiev.

La proposta di tregua, che sarà discussa nei prossimi giorni a Riad, è stata accolta con favore da Rubio, il quale ha sottolineato l’importanza di un immediato stop alle ostilità. Tuttavia, rimangono incertezze sulla risposta russa. Mosca, che finora ha mantenuto una posizione intransigente, potrebbe vedere nella tregua un’opportunità per riorganizzare le proprie forze o, al contrario, rifiutarla per continuare a esercitare pressione militare. Trump, dal canto suo, ha espresso speranza che Putin accolga la proposta, ma ha evitato di pronunciarsi su eventuali sviluppi futuri.