Riscriviamo il Futuro: una rilevazione sulla povertà educativa digitale

Save the Children Italia INTERNO

Con questo report vogliamo inquadrare il contesto di questo fenomeno per comprenderlo e misurarlo attraverso nuovi strumenti in grado di fornire informazioni utili sull’incidenza della povertà educativa digitale multidimensionale tra i minori di 13 anni ed i fattori che la determinano.

Si pone quindi oggi il problema di comprendere un fenomeno nuovo, quello della povertà educativa digitale

Scarica la pubblicazione riscriviamo-il-futuro-una-rilevazione-sulla-poverta-educativa-digitale. (Save the Children Italia)

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Non possiamo permettere che questo accada e per invertire la rotta è necessario partire dal sistema educativo e dalle diseguaglianze che contribuisce a generare”, afferma, Direttrice Generale di Save the Children. (Il Friuli)

Siamo stati invisibili, sfocati agli occhi di chi ci ha guardato fino ad oggi. Il Rapporto “Riscriviamo il Futuro - una rilevazione sulla povertà educativa digitale” è disponibile qui: https://www.savethechildren. (Rai News)

I dati testimoniano l’ampiezza della povertà digitale perfino fra i giovanissimi col cellulare sempre in mano. 35,6% diploma di scuola superiore o qualifica professionale, il 16% licenza elementare, il 13,9% laureati, gli analfabeti al 4,6%). (Il Fatto Quotidiano)

Quello che emerge è che il 39% dei giovani (22% dei ragazzi e il 17% delle ragazze) non è stato capace di rispondere correttamente alle domande per valutare le competenze digitali. Non basta essere giovani per essere nativi digitali. (Il Fatto Quotidiano)

Il dato è in crescita da dieci anni, ma la pandemia di Covid ha causato un'accelerazione impressionante. A raccogliere i dati è un'indagine di Save the Children, che rileva come la maggior parte dei bambini in condizioni di povertà assoluta ha visto i genitori perdere il lavoro durante lo scorso anno (Fanpage.it)

Oggi, che il Paese ha avviato la strada per l'uscita dalla crisi sanitaria ma non ancora dalla pandemia sociale che ha coinvolto anche loro in maniera pesante, i ragazzi rivendicano un ruolo centrale e fanno proposte concrete per riappropriarsi di una dimensione educativa che riparta da quanto accaduto nell'ultimo anno e ne faccia il punto di partenza per la trasformazione della loro dimensione educativa». (ilmessaggero.it)