Giallo a Lecce, trovato morto in casa il neo pentito di ‘Ndrangheta Antonino Filocamo

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Antonino Filocamo è stato arrestato lo scorso 9 luglio nell'ambito dell'operazione Pedigree con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

La salma, dopo i rilievi, è stata trasferita presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, come disposto dall'autorità giudiziaria.

Per il momento, infatti, l'ipotesi più accreditata da parte degli inquirenti è quella del suicidio, anche se non è possibile escludere tutte le altre. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre fonti

Le “imbasciate” dal carcere e le estorsioni. Il profilo di Filocamo è quello dell’uomo capace di stare a stretto contatto con i vertici della cosca Serraino. L’attentato all’epoca aveva scosso gli ambienti della ‘ndrangheta reggina perché Nino Gullì non era un semplice gregario dei clan. (Quotidiano del Sud)

Eseguite numerose misure di custodia cautelare e perquisizioni in Germania e nel nostro Paese nei confronti di soggetti ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta, attivi nel “locale” di Volpiano (To), considerati terminale economico della famiglia Agresta di Platì (Rc), nonché nei confronti di esponenti della famiglia Giorgi, detti “Boviciani”, di San Luca (RC), ritenuti responsabili di narcotraffico internazionale ed attivi in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, nel Land del Baden Wùrttemberg, nelle località turistiche del Lago di Costanza (LaPresse)

Nella stanza dove è stato trovato morto il pentito non ci sono tracce di colluttazione. Subito dopo aveva deciso di collaborare con i pm di Reggio Calabria Stefano Musolino e Walter Ignazitto e con la Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. (Zoom24.it)

Filocamo, pentito di ‘ndrangheta, viveva sotto protezione a Lecce ed era stato arrestato la scorsa estate durante l’operazione “Pedigree”, perché ritenuto vicino alla cosca Serraino. Tra poche settimane avrebbe dovuto prender parte al processo nei confronti della cosca Serraino. (Tempo Stretto)

Un pentito che, una volta abbandonato il programma di protezione, fu freddato nel quartiere Modena di Reggio Calabria davanti agli occhi inorriditi di una trentina di cittadini Accanto al corpo del calabrese, riverso sul pavimento, dello spago che sarebbe stato utilizzato presumibilmente per togliersi la vita. (Calabria News)

Ci siamo sentiti e scritti venerdì e ci siamo ripromessi che ci saremmo visti a breve”. “Suicidio? Klaus Davi: “Suicidio? (Stretto web)